In 10 anni addetti dimezzati in regione nei comparti edilizia e legno arredo
Dal 2007 ad oggi, addetti pressoché dimezzati, nei settori seguiti dalla Filca Cisl del Friuli Venezia Giulia. Sia il comparto dell’edilizia, sia quello del legno arredo stanno, infatti, ancora pagando gli strascichi della crisi, come dimostra l’andamento dell’occupazione, aggrappato soprattutto alle grandi aziende. A soffrire sono specialmente le realtà di piccole dimensioni, che nel contesto regionale, rappresentano l’ossatura del tessuto produttivo. Così nell’edilizia, il settore maggiormente in frenata, a causa del crollo dell’edilizia tradizionale, che ha inciso pesantemente sul mercato dei materiali da costruzione.
“Oggi in Friuli Venezia Giulia – spiega Gianni Barchetta, riconfermato alla guida della categoria cislina – il settore edile conta 7 mila addetti, la metà di dieci anni fa. E anche sul fronte delle risorse, le criticità non mancano: sommando la massa salari delle quattro Casse edili attive in Friuli Venezia Giulia, siamo passati da una dotazione di circa 190 milioni ad una di 110, con una perdita netta, dunque, di ben 80 milioni”.
Quanto alle prospettive del comparto, risultano ancora esigue. Se Pordenone, grazie alle opere in fase di avvio come il nuovo ospedale, la strada del Mobile e il carcere di San Vito e la relativa circonvallazione, tira il fiato sia come fatturato complessivo previsto (193 milioni di euro), sia per la durata dei lavori tra i 2 e 4 anni, gli altri territori non possono fare altrettanto. I lavori cantierati, infatti, (Aeroporto di Ronchi dei Legionari, Ospedale di Cattinara e di Udine, piuttosto che la terza corsia della A4) non risolveranno certo la sofferenza del comparto. “E’ chiaro che per sbloccare il sistema edilizia, bisogna intervenire sugli appalti e favorire ed incentivare l’edilizia innovativa ed ecosostenibile: la vera sfida è questa e molte aziende, se vorranno sopravvivere, dovranno riconvertirsi”.
Quanto, invece, al comparto del legno arredo, il problema è che alla ripresa innescata ad esempio dal bonus mobili, non fa da contro altare un’altrettanta vitalità dell’occupazione. Nonostante il 64% delle imprese appartenga al legno arredo e produca il 15% del pil regionale e malgrado il Friuli Venezia Giulia, con i suoi numeri, sia la terza regione per fatturato prodotto dalla filiera, vale a dire 3,2 miliardi, pari all’11% del totale Italia, l’andamento delle piccole aziende resta affannato.
“La strada, per quanto ci riguarda, resta ancora in salita” – taglia corto Barchetta. “I numeri dell’occupazione parlano chiaro. Basti un esempio su tutti: dieci anni nel distretto di Pordenone avevamo 13mila addetti; oggi ne contiamo il 30% in meno. Occorre ripartire con più slancio dal ruolo dei distretti, ma anche allargare alle piccole e piccolissime realtà settore parole d’ordine come innovazione, alleanze, promozione e formazione degli addetti”.