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+ 10% di Tir lungo la A23 Udine-Tarvisio dal 2019 ad oggi

Il numero di mezzi pesanti teorici medi che ogni giorno sfreccia lungo l’autostrada Venezia-Trieste (11.300) è doppio rispetto a quello che percorre la tratta Udine-Tarvisio (5.692), ma rispetto al 2019, anno pre-pandemico, gli incrementi sull’A23 (+10 per cento) sono stati quasi il doppio di quelli registrati sul tratto più a est dell’A4 (+5,5 per cento). A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha analizzato i dati AISCAT (aggiornati al I semestre 2023) delle due reti autostradali che insistono sul Friuli Venezia Giulia (FVG). Sebbene rappresenti un indicatore molto empirico, i flussi di traffico dei Tir ci confermano quello che le statistiche economiche ci segnalano da tempo; Milano continua a essere la capitale economica e finanziaria del Paese, ma da qualche decennio il triangolo industriale del Paese è ruotato di 180 gradi e ormai guarda stabilmente a Nordest.

• Il baricentro del sistema produttivo si è spostato a est
Se il capoluogo regionale lombardo nel corso degli ultimi decenni ha rafforzato la sua centralità, gli altri due vertici non sono più Torino e Genova, ma Venezia e Bologna che includono anche le aree geografiche circostanti. Per numero di imprese, di lavoratori, di fatturato e di Pil non ci sono confronti; anche gli “spostamenti” delle merci su gomma confermano il “sorpasso”. Il vecchio triangolo più produttivo del Paese che poggiava sul Nordovest è stato “scalzato” dal nuovo che, adesso, parte da Milano e racchiude tutto il Nordest. Insomma, il baricentro del sistema produttivo italiano si è spostato a est, dove abbiamo un modello economico più avanzato in cui la manifattura, il terziario e la logistica tendono ad integrarsi e diventare un tutt’uno.

Tornando ad analizzare i dati relativi ai Tir, sull’intera rete autostradale presente in Italia il dato medio teorico giornaliero è di 9.838 veicoli, un flusso tre volte inferiore al dato medio della tratta più trafficata d’Italia, ovvero l’A4 Brescia-Padova. E la metà di quello che corre lungo il Passante/Tangenziale di Mestre. Ovviamente c’è anche il rovescio della medaglia: con tanti Tir per strada molte infrastrutture viarie, anche del Friuli Venezia Giulia (FVG), sono “soffocate” dal traffico, dall’inquinamento e presentano una soglia di rischio incidenti stradali molto elevata.

• Pil 2024: benissimo Pordenone e Gorizia
A livello regionale la crescita del Pil nazionale per l’anno in corso dovrebbe essere trainata dalla Lombardia (+0,95 per cento), dall’Emilia Romagna (+0,86 per cento), dalla Valle d’Aosta (+0,81 per cento) e dal Veneto (+0,80 per cento). Il FVG si dovrebbe collocare al nono posto a livello nazionale con un buon +0,67 per cento. Ancorchè le distanze tra le singole regioni siano risicatissime, emerge ancora una volta che le previsioni di crescita dovrebbero premiare la Lombardia e il Nordest. E’ altrettanto importante notare che rispetto al 2019 (anno pre-Covid), tutte le regioni (ad esclusione di Umbria e Abruzzo) hanno recuperato abbondantemente gli effetti negativi provocati dalla caduta del Pil avvenuta nel 2020. In particolare in Lombardia (+6,65 punti di Pil), in Puglia (+6,18), in Emilia Romagna (+5,62), in Trentino Alto Adige (+4,98), in Friuli Venezia Giulia (+4,77) e in Veneto (+4,60). Anche in questa circostanza, al netto dello straordinario score ottenuto dalla Puglia, la ripresa post Covid ha interessato, in particolare, la Lombardia e il Nordest.

Sempre per l’anno in corso, le previsioni di crescita riferite alle 107 province d’Italia vedranno Milano guidare la graduatoria nazionale. Nella Città Metropolitana lombarda il valore aggiunto reale è stimato al +1,14 per cento. Seguono Pavia con il +1,01 per cento e Vicenza con il +0,98 per cento, Bologna con il +0,95 per cento e Modena con il +0,92 per cento. Pordenone con uno straordinario +0,88 per cento e Gorizia con un altrettanto significativo +0,84 per cento sono destinate a “piazzarsi” nella graduatoria nazionale rispettivamente al sesto e all’ottavo posto. Così come evidenziato nei dati regionali più sopra, anche quelli provinciali presentano delle differenze tra le singole province molto contenute. Tuttavia, anche in questa graduatoria le posizioni di vertice sono occupate dai territori inclusi nel nuovo triangolo industriale. Nelle prime 10 posizioni, 8 sono ad appannaggio di province ubicate in Lombardia e nel Nordest.

Dopo Pordenone e Gorizia, nella regione più piccola del Nordest scorgiamo Udine, che quest’anno dovrebbe aumentare il proprio valore aggiunto del +0,46 per cento e Trieste con un ridottissimo +0,09 per cento. Rispetto al periodo pre-pandemico (2019), tutte le province del FVG hanno recuperato abbondantemente gli effetti negativi prodotti dal Covid. La performance più importante è stata registrata a Trieste (+9,22 per cento). Seguono Pordenone (+4,47 per cento), Gorizia (+4,16 per cento) e Udine (+3,93 per cento).