In 2 mila a Fiumicello per la fiaccolata in memoria di Giulio Regeni
Sono state oltre un migliaio le persone che hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa e alle altre iniziative organizzate giovedì sera a Fiumicello, a due anni dalla scomparsa di Giulio Regeni a Il Cairo. Lo rendono noto gli organizzatori della manifestazione, voluta per chiedere verità e giustizia per il ricercatore friulano. Tanti i giovani e gli studenti, i cittadini di Fiumicello e dei comuni limitrofi, con fiaccole gialle e cartelli in mano a chiedere ‘Verità per Giulio’. Diversi i rappresentanti delle istituzioni locali, che indossano la fascia tricolore. Tra questi, il sindaco di Udine, Carlo Giacomello, e amministratori o sindaci di comuni come Villa Vicentina, Bagnaria Arsa, Torviscosa, Ruda, Terzo d’Aquileia, Romas d’Isonzo, Gradisca d’Isonzo. Presente anche l’ assessore regionale Mariagrazia Santoro e poi esponenti del mondo dello spettacolo: Pif, Daniele Silvestri e Valerio Mastandrea.
A rappresentare la Fnsi, il presidente Giuseppe Giulietti. “Siamo qua con la fiaccola in mano – ha osservato il sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel – a domandare ancora verità e giustizia per questo ragazzo. Questa iniziativa nasce da voi, è un’iniziativa nasce dal basso. Non è una battaglia solo di Paola, Claudio e Irene Regeni, è una battaglia di tutti noi. Noi stiamo chiedendo giustizia senza toni accesi, ma con umiltà , lottando contro gli abusi subiti da Giulio, perché dalla lotta ad un abuso nasce un diritto“.
“Non possiamo lasciar correre le cose, questo non è cristiano – ha detto ancora il parroco di Fiumicello, don Luigi Fontanot – il nostro cammino deve andar avanti per il diritto, la giustizia e la libertà di ogni uomo”.
“Speriamo che chi di dovere si accorga che l’Italia è gialla“. Lo ha detto la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, al termine della fiaccolata. “Abbiamo sentito l’abbraccio di Fiumicello ma non soltanto, il sostegno che riceviamo è molto forte e molto importante per noi“, ha aggiunto il padre di Giulio, Claudio.
“Come abbiamo già evidenziato in un messaggio che sta circolando sui social – ha ribadito Deffendi – abbiamo tre date nel nostro calendario. Il 25 la data in cui Giulio è scomparso, il 3 il giorno del suo ritrovamento, il 14 la data della scorta mediatica. Ci piacerebbe aggiungere una quarta data, forse una data nuova, quella della verità , così poi eliminiamo le altre e teniamo la data della verità come Italia, Europa e paesi democratici”.