ENEMONZO- Un convegno sul riordino fondiario
Incentivare una agricoltura di qualità , che
assicuri reddito superando l’annoso problema della frammentazione
dei terreni. Così si presenta la nuova Legge regionale sulla
razionalizzazione fondiaria e la promozione agricola nelle aree
montane (la numero 16 del 2006), al centro di un convegno
tenutosi domenica a Enemonzo nell’ambito della 32.ma Mostra mercato
del formaggio e ricotta di malga.
Superando divisioni e parcellizzazioni storiche, la normativa
punta ad un rivalutazione dei fondi in area montana rilanciando
l’imprenditoria agricola (in particolare quella giovanile) su
progetti di qualità . In particolare, la legge finanzia la
progettazione e la realizzazione di piani di insediamento
agricoli con un contributo che potrà arrivare al 100 per cento
della spesa relativa alla progettazione, realizzazione di
infrastrutture, frazionamenti di terreni e costi per acquisizione
delle aree.
Questa legge, secondo l’assessore regionale alle Risorse Agricole
e alla Montagna Enzo Marsilio, è il frutto di una “piena
condivisione in fase di elaborazione e di approvazione – unanime
– da parte del Consiglio regionale. Rappresenta solo un punto di
partenza per un modo nuovo di guardare alla Montagna,
incentivando uno sviluppo agricolo compatibile con l’ambiente.
Serve ora uno sforzo culturale che porti ad un cambiamento della
mentalità nella gente”.
“Noi, ha soggiunto l’esponente regionale, abbiamo fatto la nostra
parte, ci aspettiamo la risposta del territorio, che ci sia la
volontà , l’entusiasmo e la grinta per affrontare i problemi
guardando oltre gli interessi di parte”. Ed è per questo che
saranno organizzate una serie di conferenze (coinvolgendo
Comunità Montane e Amministrazioni comunali) per spiegare la
portata della normativa e “invitare tutti a fare un passo avanti
senza alibi e litigiosità “.
Secondo Roberto Cuzzi, della direzione regionale delle Risorse
Agricole sono due gli strumenti portanti della legge: la
razionalizzazione fondiaria (i terreni accorpati non possono
essere frazionati nei primi 20 anni), e la promozione
dell’attività agricola attraverso 4 modalità (Costituzione di
consorzi di proprietà , piani di insediamenti agricoli,
costituzione di imprese agricole funzionali e negozi di
accertamento dell’usucapione).
Elena D’Orlando docente all’Università di Udine, ha aggiunto che
la normativa (frutto di una elaborazione sinergica tra la Regione
e l’Ateneo friulano) riguarda non solo l’agricoltura ma anche la
tutela del territorio e la promozione imprenditoriale. “Finora in
regione è mancata una legge organica che disciplini la materia,
la legge 16 riempie quindi un vuoto normativo”.
“E’ la miglior legge possibile data la situazione della
montagna”, ha affermato il consigliere regionale Renzo Petris,
precisando che “non ha risolto il problema della proprietà
fondiaria, ma ci ha dato uno strumento importante: sta a noi
cogliere le opportunità superando in modo intelligente le
litigiosità “.
Per il presidente della Pro Loco di Enemonzo, Sereno Aris,
l’agricoltore in montagna è anche una sentinella dell’ambiente,
mentre Alessandro Cosano, presidente del Caseificio di Enemonzo,
ha ricordato che se si vuole fare agricoltura oggi, in montagna,
bisogna avere proprietà accorpate. Paolo Iussa, sindaco di
Enemonzo ha affermato che la normativa è partita dal basso,
fortemente voluta da Amministratori locali, Operatori agricoli e
Associazioni di categoria, ” e saranno proprio – secondo il
presidente della Comunità Montana della Carnia, Lino Not – i
Comuni e le Comunità montane ad avviare in primis il nuovo
sistema”.
Sono intervenuti anche Luciano Mazzolini, sindaco di Socchieve, e
Giancarlo Vatri della Coldiretti.