ALTO FRIULI- Udc, aiutare le scuole di montagna
I consiglieri regionali
dell’UDC Maurizio Salvador e Gina Fasan hanno depositato
un’interpellanza sul futuro delle scuole nei Comuni montani.
Secondo indiscrezioni diffuse dalla stampa nei giorni scorsi –
scrivono i due consiglieri – da parte del Governo ci sarebbe
l’intenzione di procedere ad una semplificazione dell’apparato
scolastico, per motivi evidentemente di spesa che andrebbe a
interessare principalmente le scuole di montagna. In Italia, sono
4.202 i Comuni montani e oltre un centinaio sono quelli della
nostra regione appartenenti alle zone omogenee di svantaggio
socioeconomico, di cui 47 facenti parte della zona C. Questi
Comuni corrono il rischio di perdere le ormai poche scuole
rimaste, alcune di queste mantenute aperte grazie alla tenacia
delle comunità locali che, in alcuni casi, anche nella nostra
montagna, si sono fatte carico di mantenere in essere a proprie
spese tali istituzioni.
Salvador e Fasan ricordano quindi l’azione del presidente
dell’Uncem, Enrico Borghi, che ha promosso un incontro con il
ministro Padoa Schioppa per sostenere che la scuola, come
collante sociale e culturale dell’appartenenza al territorio,
specie nei paesi più piccoli e più periferici, non può essere
sottoposta a tagli.
Nei Comuni di montagna della nostra regione la razionalizzazione
delle scuole di ogni ordine e grado è in corso da oltre un
decennio e ulteriori interventi porterebbero alla chiusura delle
poche realtà rimaste aperte – evidenziano i due consiglieri . Vi
è invece la necessità di intervenire per mantenere e rafforzare i
servizi essenziali a favore della popolazione montana dalla
scuola agli ambulatori, dai servizi socio-assistenziali alle
infrastrutture e ai trasporti, dalla sicurezza del territorio a
un turismo di qualità, nonché quella di affrontare il tema della
defiscalizzazione delle attività economiche, in modo che i
piccoli negozi ancora attivi non siano costretti a chiudere.
Salvador e Fasan sottolineano anche l’affermazione del presidente
dell’Uncem secondo cui 10 bambini non giustificano una materna a
Milano, ma in montagna assolutamente sì. Diversi i quesiti che
pongono al presidente della Regione, a cui chiedono se si
condivida l’indirizzo di semplificazione dell’apparato scolastico
così come risulta dalle indiscrezioni riportate.
In secondo luogo, quali iniziative saranno poste in essere dalla
nostra Regione per scongiurare il pericolo anche di un’ulteriore
semplificazione o chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in
montagna, a seguito dell’azione del Governo nazionale. Infine, a
che punto si trova la preannunciata elaborazione del nuovo
Progetto montagna regionale visto che, per quanto riguarda i
servizi essenziali a favore della popolazione montana, la
situazione sta peggiorando di giorno in giorno e quali iniziative
intende avviare la Regione nei confronti del Governo per giungere
in tempi rapidi alla defiscalizzazione delle attività economiche,
specie commerciali, nei comuni della nostra regione appartenenti
alla fascia C al fine di non costringere alla chiusura gli ormai
pochi piccoli negozi ancora attivi.