TARVISIO- La giornata della lingua slovena

In una regione dove si incontrano le tre più
grandi culture del Vecchio Continente: slava, latina e germanica,
vi è una località che, più della altre, le riassume: Tarvisio,
paese che sorge proprio a ridosso dei confini con Austria e
Slovenia.

Una collocazione che, da sempre, ha significato apertura,
integrazione e collaborazione per trasformare la diversità in
ricchezza e fare dello straniero un vicino di casa. Con questo
spirito è stato organizzata, questo fine settimana, a Tarvisio la
manifestazione: “La nostra terra diversa”, dedicata alla lingua e
cultura slovena, su iniziativa dell’Amministrazione comunale
d’intesa con il Centro culturale sloveno Stella Alpina, Slovensko
Kulturno Sredisce Planika.

In questo ambito, si è tenuta ieri, nella Sala
consiliare del Comune, la tavola rotonda su “La lingua slovena
all’interno dell’amministrazione pubblica quale fonte di
collaborazione tra vicini”. Sono intervenuti, tra gli altri:
Roberto Antonaz, assessore regionale alla Cultura e Istruzione;
Renato Carlantoni, assessore provinciale ai Progetti europei;
Nadia Campana, assessore comunale con delega alla Cultura; Ivo
del Negro presidente della Comunità montana del Gemonese, Canal
del Ferro e Valcanale, Ente che ha dato il suo patrocinato
all’evento; Marco Stolfo, direttore dell’Ufficio lingue
minoritarie della Regione, Danilo Slokar, componente del Corecom,
il presidente del circolo Planika, Rudi Bartaloth e altri
amministratori e rappresentati di associazioni culturali slovene.

Antonaz ha colto l’occasione per illustrare il disegno di legge
regionale per la tutela della minoranza linguistica slovena del
Friuli Venezia Giulia, approvato proprio ieri dalla Giunta
regionale, atteso ora in Consiglio per essere trasformato in
legge.

Si tratta di uno strumento che si propone di “normalizzare” la
situazione della minoranza slovena accelerando il suo processo di
integrazione attiva nella società regionale. “Colma – ha detto
Antonaz – un ritardo che avevamo nella tutela di questa
minoranza presente sul territorio regionale e che ha contribuito
ad affermare la nostra specialità”.

Il provvedimento istituisce, tra l’altro, l’Albo regionale delle
organizzazioni della minoranza linguistica slovena; impegna la
Regione ad attivarsi a favore delle minoranza slovena in Italia e
quella italiana in Slovenia; prevede norme per garantire una
adeguata rappresentanza negli organi collegiali regionali
competenti in materia di utilizzo del territorio, assetto
amministrativo, pianificazione urbanistica e programmazione
economica e sociale. Pianifica anche gli interventi nel campo
della toponomastica, l’uso della lingua nelle Pubbliche
amministrazioni e l’insegnamento a scuola.

La manifestazione odierna, secondo l’esponente dell’Esecutivo
regionale, “corona una politica di convivenza che ha dato
risultati positivi, al contrario di altre Regioni e noi vicine
che continuano a alimentare tensioni riguardo i diritti della
minoranza slovena”.

La politica comunale di valorizzazione delle lingue minoritarie,
ha evidenziato dal canto suo Campana, si è concretizzata
attraverso l’apertura di un Ufficio per le relazioni
internazionali con l’attivazione di uno sportello quadrilingue,
che va oltre lo spirito della legge 482 del 1999 (norme in
materia di tutele delle minoranze linguistiche storiche).

Uno sportello analogo sarà istituito anche dalla Comunità
montana, ha aggiunto del Negro, mentre Carlantoni ha evidenziato
lo sforzo della Provincia nel porre in atto strumenti di tutela
efficaci.

Oltre alle fasce confinarie in provincia di Trieste e Gorizia, la
minoranza slovena è presente lungo tutta la fascia confinaria
orientale della provincia di Udine.