GEMONA- Domani convegno sui lacunari dell’Amalteo

A trent’anni dal terremoto in
Friuli e a cinquecento anni dalla nascita di Pomponio Amalteo,
una delle opere d’arte più importanti del Rinascimento locale
giace dimenticata. Dei 42 lacunari su tavola dipinti nel 1533
dall’Amalteo per il grande soffitto della chiesa di S.Giovanni in
Brolo, 36 sono stati salvati dai crolli del 1976 e sono ora in
gran parte custoditi nel caveau del Museo comunale di Gemona, in
attesa di una degna collocazione.

La Regione aveva stanziato fondi per un importo di circa
1.600.000 euro per la costruzione di un edificio per ricollocare
in un sito adeguato questo preziosissimo soffitto.
L’amministrazione comunale di Gemona ha chiesto e ottenuto dalla
Regione nell’ultima Finanziaria di destinare quei fondi per
“altre opere di riqualificazione del centro storico”. Per quanto
tempo ancora l’opera dell’Amalteo
resterà dimenticata?

Il Gruppo consiliare Cittadini per il Presidente, continuando la
serie di incontri su “I luoghi della bellezza in regione”, vuole
che si dia una risposta a questo interrogativo ed evitare che un
bene artistico così prezioso resti abbandonato.

L’appuntamento, aperto a tutti, è per giovedì 20 luglio, alle
20.45 nel Sagrato del Duomo (in caso di maltempo nella sede della
Comunità montana) insieme a Bruno Seravalli, capogruppo Intesa
per Gemona che porterà i saluti di apertura; al consigliere
regionale dei Cittadini per il Presidente Piero Colussi; a
Gilberto Ganzer, direttore del Museo civico d’arte di Pordenone
che racconterà le immagini dell’Amalteo; a Giorgio Cacciaguerra,
segretario della Federazione regionale degli architetti; allo
storico Gianfranco Ellero; al giornalista Edek Osser; a Ugo
Soragni del ministero per i Beni e le attività culturali,
direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del
Friuli Venezia Giulia; a Mauro Vale del Comitato “Il S.Giovanni
dell’Amalteo”. I lavori del convegno saranno coordinati da Bruno
Malattia, presidente del gruppo consiliare dei Cittadini per il
Presidente.

Citando un articolo uscito recentemente sul Giornale dell’Arte,
“quello del soffitto dipinto nel 1533 da Pomponio Amalteo per la
chiesa di San Giovanni in Brolo distrutta dal terremoto del 1976,
è un caso triste”. I lacunari del celebre pittore (allievo e
genero di Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone)
giacciono da trent’anni in due depositi e nel Museo comunale di
Gemona. Al terremoto ne sono sopravvissuti 36 dei 42 che
formavano il soffitto in legno per un totale di 150 metri
quadrati di profeti, martiri, sibille, apostoli, intorno alle
figure centrali di San Giovanni Battista e della Vergine col
Bambino. Il tutto inserito in cornici grottesche. I 36 lacunari,
salvi per miracolo, furono dimenticati. Nel 2000 si cominciò a
pensare al loro futuro, ma il problema era dove poter ricostruire
un soffitto così ampio. La soluzione poteva essere quella di
costruire una struttura per riposizionarli. La loro vicenda è
ancora senza soluzione, ma nel corso degli anni, si è innescato
un lungo dibattito portato avanti da comitati di cittadini,
docenti e studiosi del mondo universitario e, più in generale
dall’opinione pubblica, per la tutela dei beni artistici ed
architettonici sopravvissuti al sisma del 1976.
Giovedì sera sarà l’occasione per parlarne.