CARNIA- Servizi sanitari in favore degli anziani

Sono state circa 7.000 le persone residenti in Carnia, di cui 1.700 sopra i 65 anni, che hanno potuto usufruire dei servizi offerti all’interno del progetto QUALIMA – acronimo inglese che significa Qualità della Vita in Montagna – avviato alla fine del 2004 e conclusosi nelle scorse settimane. Grazie alla sperimentazione, promossa dalla Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna della Regione e finanziata nell’ambito del programma comunitario IIIB Spazio Alpino, oltre 150 persone anziane e a rischio sanitario hanno usufruito concretamente, nelle valli carniche, di servizi gratuiti sociosanitari di nuova concezione come quelli di teleassistenza e telemedicina. I risultati del progetto sono stati presentati, nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza che si è svolta a Tolmezzo nella sede della Comunità montana della Carnia.
“Il progetto – spiega Lino Not, presidente dell’ente – è nato dall’iniziativa della Regione con il supporto operativo di Tesan-Televita, la società che gestisce, dal 1994, il servizio di telesoccorso e telecontrollo in Friuli Venezia Giulia. Si è potuta così realizzare, grazie alla partecipazione attiva delle amministrazioni comunali, dei medici di famiglia e di numerosi volontari, un’iniziativa di grande utilità per la popolazione montana, soprattutto per gli anziani dei paesi più isolati”. Le aree interessate dai servizi sono state la Val Degano, la Val Pesarina e, più precisamente, i Comuni di Comeglians, Forni Avoltri, Lauco, Ovaro, Prato Carnico, Raveo e Rigolato. Hanno partecipato alla sperimentazione, fra gli altri, 7 medici di famiglia, i servizi sociali dei Comuni e il servizio infermieristico mentre il Punto Salute di Ovaro ha svolto un ruolo di coordinamento, ospitando la fase preparatoria dell’iniziativa.
Il progetto ha messo a disposizione dei cittadini il numero verde 800 422800, attivo 24 ore su 24, ha avviato un servizio di ascolto mirato e di sostegno, grazie alle telefonate settimanali o quotidiane effettuate a oltre 88 persone individuate tra le più anziane e sole, e ha fornito un sostegno anche ai medici di famiglia per garantire un monitoraggio personalizzato dei pazienti più a rischio. Si è inoltre provveduto ad attivare, in forma sperimentale, un sistema di telemedicina, attraverso particolari “bracciali della salute” indossati da 17 pazienti e in grado di registrare parametri vitali quali la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria, trasmessi poi ai medici. “Sempre nell’ambito della telemedicina – prosegue Not – il progetto ha messo a disposizione del personale sanitario un elettrocardiografo portatile: il servizio di centrale operativa ha garantito la ricezione dei tracciati ecg, che sono stati trasmessi, via telefono, al reparto di cardiologia dell’ospedale di Tolmezzo”. Per favorire gli anziani con scarsa autosufficienza, è stato anche attivato un servizio di trasporto per la realizzazione di oltre 300 fra esami, controlli medici e terapie.
Un plauso all’iniziativa è venuto, nel corso della conferenza conclusiva del progetto, anche dall’assessore regionale alla montagna Enzo Marsilio. L’assessore ha assicurato la prosecuzione del progetto fino alla fine dell’anno e ha indicato come tale iniziativa verrà presa come esempio nell’attuazione, sul territorio montano, delle attività del Nuovo Progetto Montagna riferite al settore dei servizi alla persona.