REGIONE- Zecche, attenzione ma non allarmismo

“Attenzione, non allarmismo” in Friuli
Venezia Giulia sulle malattie trasmesse dalle zecche.

E’ questo il messaggio giunto dall’assessore regionale alla
Salute e dai responsabili sanitari – Maurizio Ruscio, direttore
del Laboratorio Analisi cliniche e Microbiologia dell’Ospedale di
San Daniele, e Giulio Rocco, della direzione regionale – in
occasione della presentazione dell’opuscolo “Occhio alle zecche –
Conoscere è prevenire” edito dalla Regione per illustrare alla
popolazione le azioni di prevenzione contro il morso di questi
parassiti.

Nessun allarme, è stato dunque confermato, anche in
considerazione della non alta diffusione in regione delle due
malattie possibili (l’infezione di Lyme e, più grave, perchè può
colpire il sistema nervoso, la meningoencefalite o TBE): nel 2005
10 casi di encefalite e 44 di Lyme. Dati comunque molto inferiori
a quelli registrati negli anni passati in Carinzia (155/160 casi
annui di encefalite) ed in Slovenia (un’incidenza di 10 casi ogni
100 mila abitanti).

Ma la politica d’intervento regionale non si limita ovviamente
all’informazione. Come infatti ha ricordato l’assessore
regionale, da anni l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia
monitora costantemente la situazione e dall’ottobre 2005 ha
esteso ai Comuni della Val Canale/Canal del Ferro ed in alcune
aree della Montagna Pordenonese, dove cioè si sono già avuti casi
di encefalite, la prestazione della vaccinazione gratuita ed il
costo del vaccino ridotto al 75 per cento (12,5 euro).

Ulteriori passi riguardano l’estensione di queste prestazioni in
altre parti del territorio regionale e ad alcune categorie, come
ad esempio gli scout ed alle associazioni non a fini di lucro.

Da sottolineare peraltro che la vaccinazione è utile contro la
TBE, mentre per i casi di Lyme (alcuni già segnalati nei primi
mesi 2006) la cura si limita all’assunzione di antibiotici.

Le zecche rappresentano un problema sanitario non solo per i
nostri territori ma in tutto il Centro-Nord Europa, dalla
primavera all’autunno inoltrato. Purtroppo le malattie trasmesse
dalle zecche sono in aumento negli ultimi anni, a causa della
proliferazione di questi parassiti. Un incremento della
popolazione, è stato ricordato dal dott.Ruscio, dovuto
all’aumento delle temperature al suolo (effetto serra), dei
terreni incolti e della maggior presenza di animali selvatici.

Semplici, ma a detta degli esperti, efficaci le regole per
“andare per boschi” evitando il morso delle zecche: proteggere il
corpo con camicie a manica lunga, pantaloni lunghi e scarpe alte,
applicare eventuali repellenti (i migliori quelli contenenti il
dietiltoluamide, o DEET, al 10 per cento), camminare al centro
dei sentieri, non sedersi nell’erba alta o in prossimità di
cespugli e vegetazione incolta.

Al rientro, lavarsi e controllare tutto il corpo (senza
trascurare la schiena ed il cuoio capelluto), rimuovere subito
l’eventuale zecca (con appositi strumenti comunemente in
commercio) e disinfettare la parte. Qualora si manifestasse un
arrossamento in corrispondenza del morso o comparissero sintomi
di tipo influenzale (febbre, stanchezza, dolori muscolari)
consultare un medico segnalando di aver subito un morso di zecca.