MONTAGNA- Un ddl sulla razionalizzazione fondiaria

Illustrato dall’assessore Enzo
Marsilio alla II Commissione consiliare, presieduta da Mirio
Bolzan (DS), il disegno di legge che contiene norme in materia di
razionalizzazione fondiaria e di promozione dell’attività
agricola in aree montane.

Il provvedimento, con l’obiettivo di razionalizzare la gestione
del territorio e di promuovere l’imprenditorialità, comprende 31
articoli ed è suddiviso in tre Titoli: norme generali,
razionalizzazione fondiaria, promozione dell’attività agricola.

Per valorizzare gli Enti locali, che meglio conoscono le esigenze
e le potenzialità del territorio, la proposta individua, quali
soggetti attuatori, i Comuni e le Comunità montane, e prevede due
forme di avvio del procedimento: a iniziativa privata o a
iniziativa pubblica dei Comuni o delle Comunità Montane.
L’iniziativa privata richiede l’adesione espressa di almeno il
55% dei proprietari interessati che rappresentino almeno il 70%
delle aree interessate. E’ opinione che tali percentuali possano
favorire il più possibile le forme spontanee di razionalizzazione
dei fondi e tutelare i diritti soggettivi e gli interessi
legittimi dei proprietari che non dovessero essere favorevoli a
un tanto.

Per incentivare le adesioni unanimi al piano, è previsto che
l’unanimità dia diritto all’erogazione del finanziamento
regionale in un’unica soluzione a seguito dell’approvazione del
progetto preliminare.

All’approvazione della proposta segue la progettazione del piano
di razionalizzazione fondiaria, che si articola in tre fasi:
progettazione preliminare, stima dei terreni e piano di
assegnazione, progettazione definitiva-esecutiva.

Dopo l’approfondimento dei singoli punti, il disegno di legge
prevede, nel caso in cui la realizzazione del piano di
razionalizzazione fondiaria comporti lo scioglimento di contratti
di affitto di fondo rustico rientranti nel comprensorio, il
pagamento di un equo indennizzo.

Vi è quindi un titolo dedicato alla promozione dell’attività
agricola in montagna, che individua quattro tipologie di
intervento: piano di insediamento produttivo agricolo;
costituzione di consorzi e cooperative di proprietari;
costituzione di imprese agricole funzionali; negozi di
accertamento dell’usucapione.

Per promuovere l’imprenditorialità locale ed esterna e arginare i
fenomeni di abbandono dei fondi, è incentivata la costituzione di
consorzi e cooperative di proprietari cui affidare compiti di
gestione, conservazione e miglioramento del territorio a fini
agricoli, di manutenzione delle opere pubbliche previste dal
piano di razionalizzazione fondiaria, nonché la creazione di
imprese agricole.

I Comuni e le Comunità montane potranno rimborsare (e riceveranno
adeguate risorse finanziarie dalla Regione), sino al cento per
cento, le spese tecniche e notarili relative ai negozi di
accertamento dell’usucapione, nonché – qualora non sia possibile
concludere tali negozi – le spese legali relative ad azioni
giudiziarie instaurate in seguito a mancanza, assenza o
irreperibilità del proprietario.

La Commissione ha fissato una serie di audizioni con i soggetti
interessati che si terranno il 28 giugno prossimo.