CARNIA- Foreste, buon esito della lotta al “bostrico”

Sono ormai in fase di conclusione gli
interventi di lotta al “Bostrico”, avviati la scorsa primavera
nei boschi di abete rosso della Carnia. I primi risultati del
programma contro il temutissimo coleottero si sono rivelati
efficaci e l’infestazione è oggi ritornata a livelli di
normalità.

A darne notizia è l’Assessore regionale alle risorse agricole,
naturali, forestali e montagna Enzo Marsilio, il quale precisa
che nel 2004, a seguito della grande siccità registrata l’anno
precedente, si era sviluppata una preoccupante infestazione di
Bostrico tipografo (Ips Typographus), che aveva causato la morte
di almeno 5.500 alberi, con una perdita di massa legnosa in piedi
stimata intorno ai 7.200 metri cubi.

Il fenomeno aveva suscitato un certo allarme soprattutto nella
Val Degano e nella valle del But, dove si vedevano un gran numero
di abeti disseccati. A Paluzza, l’insetto aveva addirittura
distrutto una parte di bosco, aprendo una vasta fratta nella
copertura boschiva, Ma i danni erano visibili anche a Paularo,
Villa Santina, Pontebba e in alcuni comuni montani della
Provincia di Pordenone.

Il Bostrico – ha spiegato Marsilio – costituisce una grave
minaccia anche dal punto di vista economico, è responsabile
infatti del deterioramento del legname, che subisce quindi un
forte deprezzamento. In Svizzera – ha spiegato ancora
l’assessore- si sono persi oltre 2 milioni di metri cubi di massa
legnosa in meno di due anni e l’allerta è tuttora alta in tutte
le foreste alpine, oltre che nei boschi dell’Europa
centro-settentrionale.

A fronte l’entità degli attacchi di bostrico registrati in Friuli
Venezia Giulia nel 2004, che facevano temere un propagarsi
dell’infestazione nel corso di quest’anno, il Servizio
Fitosanitario Regionale e l’Ispettorato delle Foreste di Tolmezzo
hanno predisposto uno specifico ed efficace programma di lotta.
Nei principali focolai sono state collocate apposite trappole e
tronchi esca che, innescati con sostanze attrattive, hanno
consentito di catturare il maggior numero possibile di insetti.

Complessivamente sono state impiegate 65 trappole e circa 120
tronchi esca, distribuiti in 40 boschi. Inoltre, per tutta la
stagione estiva le trappole e i campioni di tronchi esca sono
stati controllati settimanalmente dal personale del Corpo
Forestale Regionale che ha provveduto quindi alla raccolta degli
insetti catturati, impedendone la proliferazione.

Per evitare nuovi attacchi di bostrico si è instaurata una
vigilanza costante e molto attenta dei boschi regionali, così da
scoprire in tempo gli alberi aggrediti dall’insetto, che devono
essere immediatamente abbattuti e scortecciati per distruggere
le covate.