VAL CANALE: Moretton: “Rilancio economico dopo ricostruzione”
La Val Canale a due anni dall’alluvione,
con un bilancio positivo della ricostruzione, guarda già allo
sviluppo economico e socio culturale, giudicato da sindaci e
amministratori locali la grande scommessa da vincere per il
territorio.
L’orientamento è emerso chiaramente nell’incontro pubblico che si
è svolto ieri sera al teatro Italia di Pontebba, alla presenza
del vicepresidente della Regione e Commissario straordinario per
la ricostruzione della Val Canale e Canal del Ferro, Gianfranco
Moretton, e dei sindaci della vallata.
“E’ vero, dobbiamo voltare pagina: consapevoli che la
ricostruzione è completata per il 60 per cento, che sono già
stati spesi 210 milioni di euro e ne restano ancora 130 da
impiegare, occorre pianificare un nuovo impulso, non solo
economico, ma anche sociale e culturale solo così eviteremo lo
spopolamento e l’abbandono di questo territorio a cui dobbiamo
riservare una particolare attenzione: se la zona montana, che
rappresenta il 40 per cento della nostra regione, sarà florida lo
sarà anche la pianura”.
Moretton ha poi raccolto l’esigenza manifestata dai sindaci di
farsi primi promotori del rilancio delle comunità. “Dobbiamo fare
in modo che i sindaci siano in grado di tutelare il territorio.
Per questo abbiamo iniziato la politica delle riforme, per la
quale ci eravamo impegnati con i cittadini quando abbiamo chiesto
il consenso elettorale per governare questa regione. Con le
riforme vogliamo dare più autonomia, più forza amministrativa e
finanziaria ai Comuni perché possano effettivamente essere
sentinelle in grado di intervenire per la sicurezza al
territorio”.
In questa direzione va proprio la deliberazione che la Giunta ha
adottato oggi, nella seduta che si è tenuta stamani a palazzo
Veneziano di Malborghetto. “Abbiamo licenziato il disegno di
legge che mette mano al vecchio Piano urbanistico regionale che
risale al 1973. Con questo nuovo strumento legislativo affideremo
ai Comuni maggiori potestà urbanistiche perché il territorio
venga edificato tenendo conto delle situazioni idrogeologiche,
evitando zone a rischio”.
E la delocalizzazione di abitazioni è stata, del resto, una delle
principali azioni che sono già state attuate nel corso della
ricostruzione della Val Canale. “Dodici, per la precisione – ha
ricordato Moretton – che sono state necessarie per evitare che un
domani il presentarsi di una nuova emergenza crei danni
irreparabili a beni e persone”.
Ma è sulla prevenzione che la Regione fonda il cardine della
sicurezza territoriale. “Lo stato climatico è cambiato, la
calamità naturale colpisce zone più circoscritte e in maniera
violenta: quindi occorre fare prevenzione e manutenzione
ordinaria. Oltre a questo, non possiamo pensare di controllare la
natura, se non daremo corso alle grandi opere previste dal Piano
Stralcio dell’Autorità di Bacino dell’Alto Adriatico e, tra non
molto da quello della Regione. Dobbiamo quindi realizzare quelle
opere, che pur scatenando anche scalpore in certe parti
dell’opinione pubblica, metteranno in sicurezza le popolazioni”.
Moretton, oltre al plauso ai tecnici e volontari della Protezione
civile e ai sindaci in carica, ha rivolto un particolare
ringraziamento ai parlamentari della regione che, senza
distinzione di colore politico, si sono impegnati a reperire
risorse dallo Stato e agli amministratori comunali che erano in
carica ai tempi del 29 agosto del 2003.
Fondamentale ruolo è stato riconosciuto, inoltre, alla Presidenza
del Consiglio dei ministri e al Dipartimento nazionale della
Protezione Civile, in particolare il suo capo Guido Bertolaso e
il vice Vincenzo Spaziante, che hanno emanato ordinanze che hanno
permesso la velocità dell’iter della ricostruzione.
“E un notevole passo avanti – ha aggiunto Moretton – è stato
fatto anche nella collaborazione con l’Anas, che si è impegnato
con celerità e efficienza. A breve verranno appaltati due
importanti lavori per la Val Canale”.
All’incontro, in cui il direttore della Protezione civile
regionale, Guglielmo Berlasso ha reso noto il bilancio in cifre e
in interventi operativi, sono intervenuti anche il vicepresidente
della Provincia, Renato Carlantoni e il presidente della Comunità
montana, Ivo Del Negro.
Concorde ed unanime il ringraziamento dei sindaci di Tarvisio,
Malborghetto, Dogna, Chiusaforte, Resiutta e Moggio per le
sinergie attivate tra Regione ed enti locali.