PONTEBBA- Pramollo, il WWF apprezza il gesto di Illy

“Se confermato, il ripensamento da parte del Presidente Illy sull’opportunità di realizzare un villaggio turistico di 86.ooo metri cubi, più parcheggi ed altro a 1300 metri di quota, così come riportato a seguito dell’incontro in cui si è sottoscritto l’accordo tra Heider e Illy sul comprensorio sciistico di Pramollo, non può che essere un gesto apprezzabile.”- dichiara Guido Pesante referente aree protette WWF FVG.
Su questo villaggio, in particolare, si erano appuntate le critiche del WWF causa le conseguenze che la sua edificazione avrebbe determinato in ambiente estremamente delicato e prezioso oltreché tutelato da normative sia regionali che comunitarie.

Il villaggio, d’altra parte desta forti perplessità anche dal punto di vista economico, in tanto in quanto appare concorrenziale assai più che complementare con lo sviluppo turistico-ricettivo di Pontebba.
Tale concorrenzialità risulta confermata dalla realizzazione di un impianto di arroccamento che da Pontebba dovrebbe partire e che, per assicurare significativi margini di redditività, non deve trovare alternative in una viabilità agevole come dovrebbe essere inevitabilmente quella che dovesse dare accesso ad un villaggio in quota.
“Già in passato” – continua Pesante del WWF “l’esempio dello Zoncolan ha dimostrato questi effetti: lì dove strada e funivia sono entrati in competizione si è prodotto un grave pregiudizio per le aspettative economiche riposte nella funivia”.

Non si spiegano invece, prosegue il WWF, i dati forniti alla stampa dai due governatori sulla affluenza attesa: 2 milioni di visitatori l’anno.
Se la Val Gardena vende 1 milione e seicento mila skipass anno, l’Alta Badia ne vende 1 milione centocinquantamila, mentre il polo sciistico di gran lunga più redditizio del Friuli Venezia Giulia, cioè Tarvisio, non raggiunge i centosettantamila skipass e lo Zoncolan, secondo polo regionale, circa centoventimila, nei numeri forniti dal Presidente ci dovrà essere un errore.
Anche omettendo di considerare la debolezza del trend di crescita del turismo sciistico, e considerando i turisti drenati agli altri poli sciistici regionali –che però rischierebbero il collasso – i due milioni di visitatori appaiono un obiettivo economico oggettivamente un poco bizzarro.