CARNIA- A cavallo sulle tracce dei Templari

A cavallo fra i monti della Carnia, sulle tracce dei templari, dove l’ imperturbabile scandire del tempo concede una tregua generosa, nelle suggestioni della natura, lungo sentieri che portano verso antichi borghi dal fascino immutato e che, al tempo stesso, consentono di riscoprire i sapori della cucina locale: viene dalla celebre “Alpe Verde” carnica, una fra le zone più belle e incontaminate del Friuli Venezia Giulia, la proposta per un turismo alternativo, di grande spessore naturalistico, culturale ed enogastronomico, diretta agli appassionati del trekking a cavallo. Un’ offerta – valida per tutto l’ anno, ad eccezione dei mesi più rigidi (fra novembre e gennaio) – che permette di abbinare, con il supporto di guide esperte, lo sport all’ aria aperta alla visita di paesi caratteristici e piccoli musei, pernottando in agriturismi attrezzati per il ricovero dei cavalli e, ovviamente, per un adeguato ristoro dei cavalieri. L’ itinerario base (“L’ antica via dei cavalieri templari”) prevede un percorso di tre giorni lungo le vecchie “carregge” percorse secoli fa dai templari, seguendo la strada “Iulia Augusta”, tracciata in epoca romana per collegare Aquileia all’ Oltralpe. L’ itinerario si snoda da Arta Terme alla cittadella medievale fortificata di Venzone, celebre per le sue mummie (esposte ancora oggi nella cappella di San Michele, accanto al Duomo) che attiravano nei tempi passati viaggiatori da tutta Europa. Durante questo tragitto è possibile visitare il Museo delle Arti e tradizioni popolari di Tolmezzo e il castello rinascimentale di Susans. La seconda opzione (“Da museo a museo”) è una cavalcata transfrontaliera che dura cinque giorni: una “full immersion” nella storia, nella tradizione e nella cultura della Carnia e della vicina valle austriaca del Gail, in Carinzia. Seguendo sempre la via “Iulia Augusta”, si parte da Arta Terme alla volta di Hermagor, al di là del confine. L’ itinerario conduce a Zuglio, antico borgo romano famoso per il suo Museo archeologico e i suoi scavi, e a Sutrio, il paese del legno, rinomato per i suoi presepi: il più conosciuto è quello di Teno (visitabile tutto l’ anno), che riproduce usi e costumi carnici. Il percorso prosegue verso i resti fortilizi di Torre Moscarda, per poi raggiungere Timau, ultimo centro abitato prima del confine. Da qui, infatti, la strada s’ inerpica lungo il valico del Passo Monte Croce Carnico, per poi ridiscendere, in territorio austriaco, verso Mauthen e Dellach, costeggiando il fiume Gail fino a Hermagor. Il rientro avviene attraverso Passo Polentin, Casera Ramaz, Castel Valdajer, Ligosullo e Treppo Carnico. Entrambe le proposte prevedono pernottamenti, prime colazioni, cene, ingressi ai musei, guide, il trasporto dei bagagli e il ricovero dei cavalli. La base di partenza delle escursioni è distribuita fra Sutrio e Arta Terme. Nella “patria” del legno si trova l’ affascinante albergo diffuso “Borgo Soandri”, dove i cavalieri trovano accoglienza in antiche case recentemente ristrutturate, dotate di servizi nuovi e indipendenti. L’ alternativa porta a Piano d’ Arta Terme, in agriturismi, ideali per gustare i piatti più tipici della zona, con ampi maneggi, ben attrezzati per l’ ospitalità e l’ assistenza ai cavalli. Attorno ad Arta, conosciuta anche per la qualità delle sue terme, vi sono molti altri sentieri dedicati alle escursioni a cavallo. Fra boschi e radure, ad esempio, ci si può dirigere verso Paularo, visitare le trincee della Grande Guerra, procedere di malga in malga fino in Austria, passando per i pascoli di Sauris di Sopra. O, ancora, cavalcare nei pressi del monte Tenchia, dove il poeta Giosué Carducci immaginò vi si radunassero le streghe. Per gustare le prelibatezze delle malghe alpine e ammirare i panorami selvaggi che portano in Carinzia, Arta Terme propone pacchetti per i fine settimana. Gli altri maneggi-ospitalità della Carnia sono a Villa Santina, a Sauris, a Paularo e a Forni Avoltri. Info www.carnia.it.