OVARO- Presentato il progetto di recupero di Applis

“Un progetto esemplare di integrazione tra le
ricchezze, le peculiarità e le attrattive del territorio.
Un’iniziativa da imitare, e attorno alla quale si dovranno
sviluppare attività economiche correlate, per favorire lo
sviluppo della vallata e offrire nuove possibilità
occupazionali”.

E’ il commento dell’assessore regionale alle Risorse Agricole,
Naturali e Forestali Enzo Marsilio, al progetto Aplis, per il
recupero di un sito in stato di degrado, nel quale si trovano
importanti reperti artistici (del 1400) e storici (1700-1800)
legati all’archeologia industriale della Carnia. Il progetto è
stato presentato nella sede civica di Ovaro.

Aplis è un toponimo, e si riferisce a un’area adiacente al
torrente Degano, sulla quale il Consorzio Boschi Carnici, che ne
è proprietario, con il concorso della Regione e il sopporto dei
fondi comunitari dell’Obiettivo 2, intende trasformare in un’oasi
naturalistica corredata, da diversi elementi di attrazione,
legati alla storia e alle tradizioni locali. Questo attraverso il
recupero di immobili e di situazioni esistenti.

“Un modo efficace e concreto – ha detto Marsilio – per ridare
vitalità alla vallata, ponendo le premesse per fare di Ovaro, e
del comprensorio al quale il progetto si raccorda, un punto di
riferimento per il turismo naturalistico, ambientale, montano”.

“L’acquisizione di una nuova impostazione dell’ospitalità – ha
aggiunto – che è prevista dal progetto dello studio di Giovanni
Valle, sposa con scelte adeguate gli orientamenti della Regione,
e punta con decisione verso la riqualificazione e la
valorizzazione dell’esistente”.

Marsilio ha poi avuto parole di apprezzamento per l’attività
svolta dal Consorzio Boschi Carnici. Attività che era stata
illustrata in precedenza dal presidente Franco Fabris, la quale
coniuga con successo la gestione della risorsa legno (attraverso
la società Legno servizi) con lo sviluppo del territorio.

L’assessore ha infine parlato del testo unico sulla filiera
legno, ormai in dirittura d’arrivo, per concludere affermando che
progetti di qualità come quello di Aplis sono la ricetta concreta
per la rinascita della montagna del Friuli Venezia Giulia.

Prima di Marsilio, il sindaco di Ovaro e presidente della
Comunità montana della Carnia Lino Not, aveva auspicato che
all’iniziativa di Aplis ne seguano altre a vantaggio del montagna
friulana, mentre Fabris, Giovanni Valle e Tita De Prato (ha
spiegato i contenuti del progetto di recupero di Malga San
Giacomo) si erano soffermati sui dettagli dell’operazione di
recupero.

Il Consorzio Boschi Carnici è sorto per la gestione del
patrimonio boschivo precedentemente della Repubblica di Venezia,
acquistando le aree di competenza dai 18 Comuni consorziati. Ha
curato l’avvio del progetto di Aplis e provvederà alla gestione
del compendio che si propone di innalzare il livello dell’offerta
agrituristica di fondo valle, coniugandola con quella dell’alta
montagna.

Aplis si raccorderà infatti con La via delle malghe, con le piste
di sci esistenti e con le piste ciclabili in programma.

Il progetto prevede l’istituzione di un’area da destinata a parco
faunistico, di un museo degli attrezzi ed esposizione del legno
(recuperando una vecchia segheria veneziana), di un laboratorio
ittico didattico (utilizzando l’allevamento esistente per la
trota marmorata di proprietà dell’Ente tutela pesca), di
osservatorio delle risorgive e di un laghetto della superficie di
5000 metri quadrati, di un laboratorio artigianale, di un orto
nel quale saranno coltivate le specie vegetali alimentari e le
piante officinali che anticamente venivano utilizzate per la
preparazione dei pasti nella mensa, e di un edificio per
l’ospitalità, già riattato, dotato di un ristorante con per 80
coperti e di un alloggio con 34 posti letto. Nonché la
realizzazione di un parco naturale e centro di ripopolamento, che
si collocherà tra gli abitati di Luincis e Ovaro.

Il teleriscaldamento del complesso sarà assicurato da una
centralina termica a biomassa, in grado di produrre anche energia
elettrica (400 Kw l’ora).