ENEMONZO- Il convegno su “Malghe malgari”

“Una testimonianza pregnante di cos’è e che
cosa rappresenta per la nostra regione il mondo articolato e
suggestivo delle malghe, di come vivono i malgari, di come
possano realizzare prodotti così peculiari e unici,
salvaguardando nel contempo l’ambiente d’alta montagna”.

Così l’assessore regionale Enzo Marsilio ha commentato il volume
di Ulderica Da Pozzo “Malghe e malgari”, realizzato dalla
direzione centrale Risorse Agricole, Naturali e Forestali,
presentato nel centro sociale di Enemonzo in una sala
affollatissima per l’occasione.

“Un’opera che raggiunge lo scopo – ha aggiunto l’assessore – di
far comprendere all’intera comunità regionale i valori e il
significato dell’ambiente delle malghe, ma soprattutto ci deve
consentire di comprendere i motivi profondi per i quali questa
attività dev’essere mantenuta in loco e valorizzata”.

L’obiettivo del lavoro di Ulderica Da Pozzo, fotografa della
Carnia, ha saputo cogliere infatti con efficacia i momenti più
significativi della vita in alta montagna, e si presenta quale
lavoro didascalico illustrando come, in vent’anni, sia cambiata
la realtà delle malghe.

Alcune delle fotografie pubblicate sul libro, arricchito dai
contributi di Furio Bianco, Cristina Cescutti, Giorgio Ferigo,
Gian Paolo Gri, Mauro Pascolini e Lucia Piani, risalgono infatti
al 1984, e consentono di verificare anche come l’ambiente
naturale sia cambiato attorno alle malghe, e come siano mutate le
esigenze dei malgari. Nel frattempo si è creato un turismo d’alta
quota, che consente far conoscere le attrattive e le peculiarità
della montagna friulana e carnica.

La presentazione è stata introdotta dal saluto del sindaco Sergio
Iussa e del direttore regionale delle Risorse Agricole, Naturali
e Forestali e della Montagna Augusto Viola, il quale ha ricordato
come fino agli inizi del secolo scorso le maghe nella nostra
montagna erano centinaia, e ha parlato del rilancio del settore
malghivo anche attraverso la creazione della “via delle malghe”
(un percorso di trekking in quota) e la valorizzazione della
filiera foresta-legno.

Poi alcuni dei protagonisti del libro (nel quale sono stati
intervistati dalla Da Pozzo) hanno fatto conoscere al pubblico
“la voce” del mondo dell’alpeggio.

Così Claudio Peresson, Orlando Moret, il più anziano malgaro in
attività, detto “Tite”, Novella Del Fabbro e Fabio Troiero, hanno
portato la loro testimonianza sui momenti salienti dell’impegno
in quota. Un impegno che segue l’andamento delle stagioni e viene
svolto per i tre mesi estivi in alpeggio, per il periodo restante
a valle.

E’ così emerso un quadro ulteriormente significativo della
situazione, assieme alle esigenze di un mondo che si è dovuto
adattare alle nuove norme sulla sicurezza e l’igiene, ma che
intende mantenere saldamente la sua “postazione” sul territorio e
la sua identità tramandata da generazioni. Identità che si potrà
mantenere se si riusciranno a valorizzare al meglio i prodotti
tipici, dai formaggi alle ricotte, attraverso l’individuazione e
il riconoscimento di un marchio specifico che ne consenta di
distinguere facilmente la provenienza e la qualità.

L’intervento dei malgari è stato preceduto da quelli di Marina
Bortotto del servizio Affari Amministrativi della direzione
centrale delle Risorse Agricole, e di Gianpaolo Gri e Mauro
Pascolini, dell’Università di Udine, soffermatisi sugli aspetti
antropologici e rurali della vita in malga.

Si è trattato dunque di una giornata di festa per i malgari, come
ha detto l’assessore Marsilio, ma anche un momento importante per
fare il punto su questa realtà essenziale per la valorizzazione
del territorio e per la sua tutela.

“E’ ora importante – ha detto Marsilio – essere davvero
consapevoli che l’alpeggio può compiere ulteriori passi avanti,
ma per raggiungere risultati positivi occorre l’impegno di tutti;
occorre sollecitare la consapevolezza da parte dell’intera
comunità regionale rispetto alle caratteristiche di unicità del
mondo delle malghe e dei suoi prodotti”.

Nel contempo vanno risolte, ha concluso l’assessore, le
difficoltà che i gestori delle malghe debbono affrontare per
l’affitto dei locali e dei terreni da pascolo. La Regione
continuerà a fare la sua parte: nel nuovo piano di sviluppo
rurale saranno inserite misure distinte per fasce territoriali,
in modo da poter rispondere al meglio alle attese di ogni area,
compresa l’alta montagna.

Alla presentazione hanno partecipato tra gli altri i consiglieri
regionali Bruno Di Natale e Patrizia Della Pietra, e il
presidente della Comunità montana della Carnia Lino Not.