RESIA- Marsilio al convegno su “Un parco per tutti”

“Occorre che nelle zone interessate
dai parchi naturali si sappia intraprendere un cambiamento
culturale e si comprenda davvero che l’ambiente e le sue
ricchezze rappresentano un valore aggiunto per l’intera regione,
e in particolare per la comunità locale”.

E’ quanto ha affermato ieri sera nella sede municipale di Resia
l’assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali
e alla Montagna Enzo Marsilio, intervenendo al convegno “Un parco
per tutti-trekking in alta quota”, organizzato dall’Ente parco
Prealpi Giulie e dal Panathlon club Alto Friuli.

L’iniziativa aveva l’obiettivo di presentare una serie di
percorsi attrezzati in modo da consentire, in particolar modo
alle persone disabili ma anche agli anziani, un approccio agevole
alle bellezze del parco.

In modo specifico il direttore del Parco Prealpi Giulie Stefano
Santi ha illustrato il progetto di sentiero didattico al Pian dei
ciclamini, in comune di Vedronza, nei pressi di Passo Tanamea.

E ha poi parlato dei sentieri che saranno riattati sul monte
Canin, per creare percorsi destinati a mettere in rete tutte le
bellezze delle Alpi dell’Alto Friuli con quelle della vicina
Slovenia. Interventi che sono possibili grazie ai fondi
comunitari e alla Regione.

Per comunicare quanto possa essere facile superare le barriere
della diffidenza e dei pregiudizi, il Panathlon, come ha spiegato
il presidente per l’Alto Friuli Mario Ulian, ha avviato diverse
attività per favorire il contatto tra i diversamente abili e la
montagna. Anche attraverso le attività sportive.

E sui valori e la pregnante solidarietà che lo sport praticato
dalle persone svantaggiate sa esprimere, si è quindi soffermata
Marinella Ambrosio, presidente regionale della Federazione
italiana diversamente abili. Lo ha fatto anche avvalendosi della
testimonianza di Carlo Fedrigo, atleta e campione di nuoto per
portatori di handicap.

Dopo l’intervento del sindaco di Resia Sergio Barbarino,
l’esperto Franco Perco ha dettagliato la realtà del patrimonio
faunistico del Friuli Venezia Giulia, soffermandosi in
particolare sugli ungulati.

Un patrimonio davvero ricco, che nella montagna regionale si
aggira sulle 39 mila unità, ed è tra l’altro molto prolifico
visto che ogni anno fa registrare ben 15 mila nascite. La gran
parte di questi animali vive nelle zone protette. Si tratta delle
specie del camoscio (7 mila capi), del cinghiale (4 mila capi),
del cervo (4 mila), del muflone (600), dello stambecco (500/600),
e in numero più limitato di esemplari di orso, lince, sciacallo,
daino.

Una ricchezza notevole che secondo Perco va valorizzata anche a
vantaggio della comunità locale, con la creazione di percorsi a
pagamento all’interno dei due parchi regionali per consentire a
tutti di avvicinare questi splendidi esemplari della fauna
selvatica.

Un concetto che è stato condiviso dal vicepresidente della
Provincia Renato Carlantoni, come anche dall’assessore regionale
Marsilio, il quale si è riallacciato ai valori della solidarietà,
ricordando di avere assistito di recente a un’entusiasmante ed
emozionante gara di sci per diversamente abili, svoltasi sul
monte Zoncolan.

Per poi affermare che accanto ai valori solidaristici deve essere
implementata nella comunità locale, specialmente tra i giovani,
la cultura dell’accoglienza, assieme alla consapevolezza delle
ricchezze messe a disposizione dall’ambiente naturale, da rendere
meglio fruibili ai visitatori.

A Resia manca una struttura di accoglienza per il turismo
naturalistico e fanistico.

Per questo Marsilio ha invitato gli amministratori della vallata
a sollecitare l’imprenditorialità locale, che potrà essere
sostenuta dalla Regione, al fine di creare i presupposti affinché
il Parco delle Prealpi Giulie possa offrirsi nel suo massimo
splendore, e con le massime potenzialità, a esperti,
appassionati, curiosi.

“Negli ultimi anni – ha aggiunto l’assessore – è completamente
cambiata la cultura dell’ambiente, il modo di intendere il
patrimonio naturale che va valorizzato ma che, nel contempo, deve
divenire uno strumento di benessere soprattutto per la comunità
locale”.

“In quest’ottica – ha concluso Marsilio – facendo sistema e
unendo le forze degli enti pubblici e dei privati sarà possibile
esaltare le risorse naturali delle quali il Friuli Venezia Giulia
dispone”.