TOLMEZZO- Un carnico all'”Iditarod 2005″ in Alaska

Una gara in Alaska lunga 565 chilometri. Si chiama “Iditarod Trail Invitation” ed è una prova unica nel suo genere, forse la più estrema al mondo, perché all’apparenza riuscire a compiere quella distanza a piedi, in bici o con gli sci, tra le neve e il ghiaccio, è un’impresa da pazzi, se non fosse che esiste anche la versione più lunga, 1765 chilometri, che l’italiano Roberto Ghidoni percorse nel 2002 camminando nel tempo record di 22 giorni, 6 ore e 6 minuti. Il numero massimo di partecipanti è di 50 e fra questi 10 sono italiani, compreso Antonio Frezza di Tolmezzo, che sabato comincerà la sua marcia da Knik Lake con l’obiettivo di arrivare a McGrath. D’obbligo chiderersi chi gliel’ha fatto fare: “Nessuno, è una sfida con me stesso, qualcosa che è nato dentro di me- spiega-. E poi c’è il fascino sportivo, degli spazi e delle difficoltà”. Come ci si prepara ad un’impresa così dura? “Io sono soprattutto un ciclista, tesserato con l’Ac Carnia Bike, ma ho scelto di effettuare la prova a piedi perché mi è stato detto che altrimenti le difficoltà aumenterebbero- spiega Frezza-. Ho dovuto cambiare metodi di allenamento, anche se ho effettuato arrampicate per 20 anni, perciò non è proprio una novità. Ho lasciato la bici dallo scorso agosto e ho cominciato a camminare tanto, intorno alle 30 ore alla settimana”. Frezza ammirerà panorami mozzafiato, con grandi fiumi ghiacciati, immense vallate che si inoltrano nelle catene montuose e distese di boschi. Poi, negli ultimi 200 chilometri, ci sarà solo un deserto bianco. Ogni partecipante ha l’obbligo di procedere in completa autosufficienza, con check-point ogni 100 chilometri per rifocillarsi e dormire (“ma non più di 4 ore a notte”, aggiunge Frezza). Il tempo impiegato conta relativamente: “Le statistiche dicono che solo la metà dei concorrenti arriva al traguardo, perciò è questo l’unico obiettivo mio e dell’amico di Novara con il quale affronterò l’avventura- afferma-. E’ chiaro però che, una volta arrivati, un’occhiata alla classifica e ai tempi la daremo, anche se molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche”. Quali scarponi si calzano per una camminata di questo tipo? “Su consiglio di chi ha già partecipato all'”Iditarod”, porterò un paio di scarponi molto leggeri e comodi, non in cuoio ma in tessuto isolante, con fibre di vetro ed una tenuta fino a 40 gradi sotto zero- spiega Frezza-. Mi sono arrivati dalla Francia. In più avrò con me un paio di scarpre da ginnastica particolari, con una superficie in gomma e delle ventose che permettono di non scivolare sul ghiaccio. Non mancano, ovviamente, le ghette”. La competizione potrà essere seguita passo dopo passo attraverso il sito Internet www.alaskaultrasport.com.