SUTRIO- Illy in visita alla Secab

E’ in grado di produrre energia elettrica
‘pulita’ per oltre 9 milioni di kWh. E’ la nuova centrale della
Secab di Nojaris, in comune di Sutrio, che il presidente della
Regione Riccardo Illy, accompagnato dall’assessore alla Montagna
Enzo Marsilio e dal presidente della Comunità montana della
Carnia, Lino Not, ha visitato venerdì, dopo la seduta della
Giunta che, nell’occasione, si è tenuta nella sede municipale
della località carnica.

Come ha ricordato il presidente della società che produce energia
elettrica nell’Alto But, Luigi Cortolezzis, che ha ricevuto gli
ospiti assieme al vicepresidente Alberto Orsaria e al direttore
Ferdinando Di Centa, la centrale di Nojaris è l’ultima nata di un
gruppo che oggi conta, nell’area, cinque impianti, per una
produzione complessiva annua che si aggira intorno ai 45 milioni
di kWh.

Realizzata in appena 16 mesi di lavoro con un investimento di
oltre 7 milioni di euro (tutte risorse proprie, coperte in parte
da un mutuo agevolato Frie), la centrale preleva l’acqua dal
torrente But in località Museis, naturalmente tenendo conto del
livello minimo vitale previsto per legge, e la convoglia a
Nojaris con una condotta di quattro chilometri.

Sotto il profilo tecnico, l’impianto è costituito da due turbine
Francis di ultima generazione – in grado di utilizzare
rispettivamente 2500 e 1000 litri al secondo – che muovono
altrettanti generatori sincroni.

L’energia prodotta è destinata ai residenti, alle attività
produttive, agli esercizi commerciali e agli uffici pubblici dei
comuni di Paluzza, Treppo Carnico, Ravascletto, Cercivento e,
ancora in parte, Sutrio. Duemila utenze in tutto, nel doppio
ruolo di produttori e consumatori in quanto soci della Secab, che
è società cooperativa. Con l’effetto di beneficiare di bollette
il cui costo è sensibilmente inferiore a quello praticato da
altri fornitori.

Nel corso della sua permanenza in Carnia, Illy ha avuto
l’opportunità di prendere contatto anche con un’altra nuova e
coraggiosa iniziativa imprenditoriale: un ristorante di
Ligosullo, aperto in una realtà storicamente difficile, ma che,
puntando dichiaratamente sulla qualità, è dimostrazione della
volontà di credere nel turismo quale motore dello sviluppo
possibile della montagna.