OVARO- In Carnia la “Fieste de Patrie dal Friul”

Quest’anno tocca alla Carnia. Sarà infatti il Comune di Ovaro ad ospitare la festa simbolo dei friulani: il 3 di aprile. Data in cui si ricordano i 928 anni di costituzione dello Stato Patriarcale, la “Patrie dal Friûl”. La manifestazione, promossa dall’Amministrazione comunale d’intesa con l’Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean, si articolerà in un momento istituzionale con la presenza delle 3 Amministrazioni Provinciali di Udine, Pordenone e Gorizia e una serie di iniziative collaterali. Il programma, in via dei definizione, è stato al centro di un incontro promosso dalla Provincia di Udine, alla presenza del presidente dell’Ente Intermedio, Marzio Strassoldo, e del responsabile dell’Ufficio per le lingue minoritarie della Provincia, William Cisilino.
Nell’occasione Strassoldo ha invitato i presenti, amministratori e rappresentanti di associazioni culturali, ad affiancare all’iniziativa principale una serie di altre manifestazioni minori, ma non meno importanti, sparse sul territorio delle 3 province. «Al pari del nostro Paese che il 2 giugno festeggia l’istituzione della Repubblica, dobbiamo far sì che il 3 di aprile entri nella coscienza di tutti i friulani come una data di riferimento. Per celebrare le nostre origini ma anche per guardare al futuro». Ecco allora l’importanza di calare questo avvenimento, nei paesi, fra la gente, in tutte le comunità friulane, come da molti anni sta facendo l’Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean di Codroipo.
A proposito di appuntamenti uno spazio particolare sarà riservato dai palinsesti delle emittenti radio televisive private e dalla Rai regionale che trasmetteranno il documentario sulla storia del Friuli dalle origini al 1420 “Friûl, viaç te storie”, realizzato dall’Ufficio per le lingue minoritarie della Provincia. “Si tratta di uno strumento molto efficace e dinamico – ha spiegato Cisilino – per promuovere la conoscenza della nostra storia. Abbiamo cercato di renderlo adatto anche ad un pubblico giovanile. Diciamo che non ha nulla da invidiare rispetto ai documentari di Angela o della BBC”.