TOLMEZZO- Marsilio: “Ripensare i modelli per il territorio”
Ripensare l’azione politica a favore dei territori montani del Friuli
Venezia Giulia per individuare nuovi strumenti, nuovi metodi e nuovi modelli
di sviluppo sostenibile e duraturo. E’ l’obiettivo del “Progetto Montagna”
illustrato dall’assessore Enzo Marsilio durante l’incontro organizzato dalla
Camera di Commercio di Udine e moderato dal giornalista Alberto Terasso, che
si è svolto ieri a Tolmezzo, nella Sala Consiliare, al termine della Giunta
straordinaria dell’Ente, “trasferita”, per l’occasione, in montagna.
“La logica che sta alla base del progetto – ha spiegato Marsilio – è quella
dell’approccio globale e intersettoriale al singolo sistema montano per
integrare le risorse pubbliche con quelle private, facendo interagire i
territori montani con l’intero sistema regionale”.
Il territorio montano del Friuli Venezia Giulia rappresenta il 55,6% di
quello regionale, ma è abitato solo dal 15% della popolazione. “In questa
situazione – ha fatto notare Marsilio – le regole dell’economia mal si
adattano alla necessità di garantire anche i soli servizi di base. Per
questo va rilanciata la rete dei servizi. Come? Attraverso la definizione di
un Programma speciale d’area che inauguri un metodo di programmazione
integrata e negoziata per definire piani di sviluppo adeguati nelle diverse
realtà. Un programma speciale, affrancato dalla necessità di contare
esclusivamente su finanziamenti straordinari e aggiuntivi, ma che preveda
una diversa organizzazione delle risorse ordinarie, vincolandone l’impiego
all’attuazione di precisi piani territoriali”.
Una proposta, quella formulata dall’assessore Marsilio, pienamente condivisa
dal presidente della Cciaa di Udine Adalberto Valduga il quale, dopo aver
delineato il quadro dell’area montana (48 comuni, 65 mila 787 abitanti, 4
mila 839 imprese attive, 16 mila addetti), ha ricordato che “il cambiamento
deve partire innanzitutto dalle persone, dalla consapevolezza delle loro
capacità e dal loro coraggio”. “Certo – ha detto Valduga – servono i
supporti delle istituzioni, servono le infrastrutture (il Traforo della ma
uria è una delle priorità), ma soprattutto bisogna puntare sulla formazione.
L’apertura di corsi universitari sul territorio montano, a esempio, potrebbe
rappresentare un ottimo incentivo per i giovani che vivono qui”.
La Camera di Commercio, da sempre, guarda alla montagna con attenzione,
nella consapevolezza che si tratta di un territorio strategico. Numerosi e
diversificati gli interventi che l’Ente camerale ha attivato per l’area
montana, dall’apertura, a Tolmezzo, dello sportello Alto Friuli (una sorta
di depandance dell’Azienda Speciale Ricerca e Formazione) che si occupa di
organizzare corsi di formazione nelle sedi decentrate delle Associazioni di
categoria, fino all’erogazione di contributi e di finanziamenti alle
iniziative di promozione. Ha chiesto più attenzione alla Regione, l’
assessore provinciale Vittorio Caroli “perché solo mettendo in rete tutte le
iniziative avviate, e la Provincia ne ha attivate moltissime, possiamo
ottenere il massimo dei risultati”
Numerosissimi gli interventi che hanno caratterizzato il dibattito, a
cominciare dal quello di Andrea Pittini che ha proposto un censimento delle
risorse ancora disponibili (dal marmo al legno fino alle centraline
idroelettriche) per ottimizzarne l’utilizzo, per poi proseguire con quello
del presidente di Assindutria Giovanni Fantoni che ha rimarcato la necessità
di concentrare le risorse su progetti condivisi individuando, per la regia,
un unico soggetto. “Potrebbe essere il futuro compito dell’Agemont” ha
proposto. Un vero e proprio grido d’allarme è stato lanciato da Don Zanello.
“Ci sono gap che non permettono alla nostra montagna di essere
protagonista – ha rimarcato – e la situazione, ormai è di vera e propria
emergenza. Individuiamo pure i progetti-guida, ma stabiliamo anche chi li
condurrà e come, altrimenti tutto è inutile”.