TARVISIO- Inquinamento, Carlantoni: “No al paragone con Milano”

Fanno discutere i dati diramati da Legambiente, secondo cui Tarvisio e la Valcanale sarebbero aree a rischio inquinamento a causa del crescente traffico di transito su gomma. Sembra che per alcuni parametri e in alcune ore del giorno l’aria che si respira in questo angolo di montagna friulana avrebbe una qualità bassa, simile a quella che si ritrova a Milano o nelle altre grandi città italiane. “Ritengo sconcertante il modo in cui tali informazioni sono state rese pubbliche da Legambiente – ha affermato Renato Carlantoni, vicepresidente della Provincia di Udine, residente proprio a Tarvisio–. Non volendo infatti discutere sulla validità dei dati raccolti, il metodo seguito è invece alquanto criticabile. Emerge quasi la volontà di voler far del male ad un territorio che con fatica sta tentando una riconversione turistica”. Per Carlantoni è inammissibile che i risultati della ricerca siano pervenuti agli organi di stampa prima che agli enti locali e all’Azienda sanitaria. “Solitamente – ha aggiunto – un medico non va al bar a raccontare le malattie dei suoi pazienti, ma si consulta con gli interessati. Evidentemente c’è qualcuno che ha più convenienza a gettare ombre sul tarvisiano. In questo modo infatti non si fa altro che infliggere un colpo di grazia al turismo, danneggiando chi in questo settore ci lavora e si impegna”. “Credo che la battaglia portata avanti da Legambiente sia corretta: è infatti indispensabile trasferire sempre di più il traffico merci dalla gomma alla rotaia. Mi chiedo però come e dove i rilevamenti siano stati fatti, se al casello autostradale di Ugovizza o in via Roma a Tarvisio. I risultati potrebbero essere ben diversi se invece che ad agosto fossero riferiti a questo periodo dell’anno e soprattutto se i rilevamenti fossero eseguiti in località come il monte Lussari, il parco cervi o i laghi di Fusine. Ho il sospetto di un accanimento eccessivo nei confronti della Valcanale e del tarvisiano in particolare. Ultimamente infatti – ha proseguito Carlantoni – sono un po’ troppe le notizie che fanno balzare Tarvisio agli onori della cronaca e non, ad esempio per il suo sviluppo infrastrutturale, finalmente all’altezza di altre località sciistiche, ma per sterili polemiche”. “In un momento in cui Tarvisio si trova un momento di difficoltà per la fine dell’economia di confine – ha concluso – è deleterio paragonare, con superficialità e demagogia, l’inquinamento che esiste presso il duomo di Milano con quello del santuario del Monte Lussari”.