OSOPPO- Marsilio al convegno sulle biomasse agroalimentari

L’utilizzo della risorsa legno da parte
dell’industria, per la produzione di pannelli truciolari da
impiegare nell’industria del mobile, è stato il tema del convegno
organizzato dalla “Fantoni spa” di Osoppo per fare il punto sulla
situazione delle utilizzazioni boschive e della coltivazione dei
pioppi in pianura, alla luce di un progetto avviato lo scorso
anno dalla Regione, dall’Università di Udine e dalla stessa
azienda friulana.

Al convegno, al quale ha partecipato l’assessore regionale alle
Risorse Agricole, Naturali e Forestali e per la Montagna Enzo
Marsilio, sono stati presentati i primi risultati del progetto,
che ha permesso di individuare in una varietà di ibrido di pioppo
la pianta più adatta ad assicurare remuneratività e una buona
qualità della materia legnosa.

L’obiettivo da raggiungere ora, secondo i ricercatori, è quello
di pervenire entro il 2006 a una superficie complessiva coltivata
a pioppeto sul territorio regionale di almeno 4 mila ettari.

Un obiettivo che secondo Marsilio si potrà perseguire valutando
la destinazione a pioppeto delle aree attualmente adibite a “set
aside”, la messa a riposo dei terreni, sostenuta in passato dalla
Ue e precedentemente impiegati per la monocoltura.

Marsilio ha delineato, com’è stato detto nel corso del dibattito,
un quadro attento e molto preciso della situazione della filiera
legno nel Friuli Venezia Giulia. Una situazione che presenta due
aspetti ben distinti e contrapposti: le potenzialità di crescita
e remuneratività per la risorsa legno in pianura e la crisi del
settore boschivo in montagna.

L’assessore ha esordito ricordando che tra breve agricoltura e
forestazione si dovranno confrontare con nuove strategie
comunitarie, che terranno conto del Protocollo di Kyoto sulla
protezione dell’ambiente. Così come il prossimo Piano di sviluppo
rurale dovrà modificare le sue strategie destinate alle imprese
della forestazione di montagna, in quanto le iniziative
precedenti non si sono rivelate sufficienti. E nel contempo ora
sarebbe troppo oneroso per la Regione destinare interventi
specifici allo scopo di sanare la situazione settoriale.

Peraltro lo stesso Marsilio, incontratosi di recente con i
titolari delle imprese di utilizzazioni forestali (le segherie),
ha sollecitato loro l’impiego, almeno in parte, del legname
proveniente dal territorio regionale.

“Le imprese boschive operanti nella montagna friulana – ha
precisato – sono ormai molto poche e si avvalgono di personale
straniero; ciò comporta minore professionalità e rappresenta un
segnale ulteriormente negativo per il futuro del comparto. Non è
stato dunque sufficiente per ravvivare la realtà settoriale il
fatto che il Friuli Venezia Giulia sia stata la prima Regione a
ottenere la certificazione del legname nel bosco”.

Fortunatamente l’andamento della coltivazione delle pioppacee in
pianura dà risultati molto più incoraggianti.

Ecco dunque l’esigenza, secondo Marsilio, di trovare un
equilibrio tra tutte le componenti di filiera per ottenere
risultati economicamente positivi per l’intero comparto.

A tale proposito Giovanni Fantoni, presidente dell’Assindustria
friulana, ha auspicato che la filiera legno regionale possa
prendere esempio dalle esperienze della vicina Austria e del
Trentino-Alto Adige, già da tempo consolidate, per verificare la
possibilità di impiego non soltanto delle parti cosiddette
“povere” della biomassa (i tronchi), ma anche di quelle “nobili”
e pregiate della pianta.

In precedenza erano intervenuti Luciano Sulli, della direzione
centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali della
Regione, su incentivi, ricerche e obiettivi del settore
agro-forestale; Franco Alasia, vivaista, sulle esperienze negli
impianti a pioppeto; Romano Giovanardi, dell’Università di Udine,
sugli esiti dell’impianto e del primo raccolto di pioppi ibridi;
Tullio Bratta, direttore organizzativo del Gruppo Fantoni, sullo
stato di avanzamento del progetto sulla pioppicoltura.

E’ seguita una visita all’impianto sperimentale nella piana di
Osoppo, su un terreno adiacente allo stabilimento Fantoni