RAVEO- Cava, minoranza all’attacco dell’attuale giunta comunale
“Il sindaco Daniele Ariis, invece di insultare con facili calunnie la precedente amministrazione comunale, farebbe bene ad incolpare il suo vice Giulio Bonanni, che il 30 aprile ’99 ha confermato la zona D4 del piano di fabbricazione, e l’assessore Mauro Vriz, che nell’85 ha approvato l’inclusione della suddetta zona e ha pure venduto i terreni alla ditta”. C’è un nuovo capitolo nella vicenda della cava di gesso di Raveo: lo scrive il gruppo di minoranza “Unione e Progresso”, che risponde così alle dichiarazioni rilasciate al “Gazzettino” dal primo cittadino di Raveo. In una nota, l’opposizione, comprendente anche l’ex vicesindaco Valerio Puicher, ricorda che l’amministrazione Solari ha solamente condiviso le scelte politiche effettuate una ventina d’anni dalla giunta guidata da Elio Ariis, padre di Daniele. “Come mai, pur sapendo che la ditta Cps stava acquistando i terreni, solo in periodo preelettorale il sindaco ha cavalcato l’argomento dopo quattro anni nei quali non aveva mai sollevato il problema?- si chiedono i rappresentanti della minoranza- Ora, però, non può più limitarsi a slogan e offese, ma deve assumere decisioni reali e responsabili che sappiano salvaguardare la nostra comunità non solo per gli aspetti ambientali, ma anche per quelli giuridici innescati con le scelte dell’84”. Secondo l’opposizione, infatti, c’è il rischio di dover gestire una causa per danni da 500 mila euro, “ed è giusto che il sindaco dica ai cittadini chi pagherà le spese”. Definita, inoltre, incoerente la decisione di presentare a Raveo il “Piano provinciale di sviluppo della montagna”, invitando i politici che lo hanno predisposto a schierarsi contro la cava di Chiarzò, che qualcuno invece, a partire dalla precedente amministrazione comunale, vede come un’opportunità di occupazione e sviluppo di nuove imprenditorialità per la zona. In conclusione c’è l’invito a Vriz e Bonanni di esprimere pubblicamente la loro posizione, “o hanno paura di rendere note le loro contradditorie decisioni?O magari, quando hanno approvato il piano di fabbricazione, non avevano ben valutato l’argomento cava? Forse- conclude la nota- quella volta la cava non interessava a nessuno, nemmeno a quei bravi ambientalisti che non si occupavano allora e non si sono mai occupati della comunità di Raveo”.