UDINESE- Giusto pareggio con il Chievo a Verona

Chievo e Udinese non si fanno male. Si rispettano, e si vede, si temono, forse oltremisura. Logica conseguenza un pareggio scialbo, una divisione della posta equa. Unica nota importante per entrambi i tecnici: alla terza di campionato sia Chievo che Udinese restano imbattute e regine del calcio del Nordest. Chievo più vivace in avvio. Beretta rispetto alla gara con il Livorno inserisce il brasiliano Amauri sin dall’inizio, con Pellissier che si accomoda in panchina. Stessa sorte per l’altro brasiliano Cesar, in campo ci va Malagò. Udinese che conferma l’undici che ha umiliato il Parma con il tridente Di Natale, Iaquinta, Di Michele. I gialloblù aggrediscono l’avversario. Beretta imposta la gara sul pressing, la squadra lo asseconda sin dall’avvio. La difesa friulana risponde bene alle sollecitazioni, anche se il Chievo ha in mano il pallino. Accade però che sia proprio l’Udinese a confezionare il primo pericolo. Iaquinta è pescato tutto solo al limite dell’area gialloblù. Il centravanti bianconero stoppa e calcia di sinistro, palla che scivola a lato della porta difesa da Marchegiani. Il Chievo non si scompone. Si mette a giocare nuovamente il suo calcio. Palla a terra, velocità, tentativi di trovare la verticalizzazione oppure la giocata sugli esterni. E proprio sui piedi di un esterno, Semioli, arriva la palla del possibile vantaggio. Il pallone schizza da un contrasto aereo tra Cossato e Cribari, Semioli è in corsa, destro pronto, ma mira imprecisa. Due emozioni che restano tali per un lungo periodo. La prima frazione si chiude infatti senza sussulti. Non che Chievo e Udinese si risparmino, anzi. Ma le squadre in campo sono disposte benissimo, si conoscono a memoria, trovano sempre i meccanismi per eludersi a vicenda. La coppia Brighi e Baronio sembra meglio assortita che il centrocampo friulano, ma è pur vero che Pizarro sa far giostrare l’attacco come pochi e che in difesa davanti a De Sanctis, grazie anche alla cerniera di Muntari, l’Udinese non rischia nulla. Aspettarsi una ripresa più ricca di verve sarebbe perlomeno augurabile, ma solo l’inizio è degno d’applausi. Punizione dal limite per il Chievo, la barriera respinge la conclusione di Baronio. il sinistro di Franceschini a pelo d’erba incoccia il palo alla sinistra di De Sanctis. Come un copione già visto arriva l’occasione dei friulani. Traversone di Jankulovski destro al volo di Di Michele, bravo Marchegiani a parare. Solo l’overtoure di un secondo tempo tutto grinta e palle gol? Magari. La partita torna ad assopirsi, il ritmo rimane alto, le giocate sempre in velocità, ma De Sanctis e Marchegiani rimangono inoperosi per molti minuti. Quando Spalletti leva il più offensivo Di Michele per Mauri qualche cosa si dovrebbe anche capire, anche perché Beretta replica con la staffetta, annunciata, Pellissier-Cossato. Insomma tranquillità sino allo scadere. Nel finale ci prova Pinzi dal limite. Sembra un tiro, é una conclusione centrale e senza pretese. Giusto così. Sarebbe stato un vero affronto.