OSOPPO- Tesini al convegno LAB sul ruolo della donna

La donna nell’era delle nuove
tecnologie, in rapporto a lavoro, imprenditoria, cultura,
scienza, impegno nelle istituzioni politiche, di fronte al
cambiamento del quadro sociale, in un mondo globalizzato segnato
da quella che viene definita la cultura della seconda modernità:
al Centro Ricerche Fantoni di Osoppo, durante il convegno
internazionale “Donna paese straniero. Fatalità del femminile”
nell’ambito del programma della quarantaduesima edizione del
Laboratorio internazionale della comunicazione in svolgimento
come sempre a Gemona, con idea guida quest’anno il verso della
Vita Nova di Dante “Donne ch’avete intelletto d’amore”, ne hanno
parlato studiose, esperti, imprenditrici ed è intervenuto anche
il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini.

Tesini ha sottolineato l’importanza dell’impegno di comunicazione
che i partecipanti al Laboratorio (provenienti da 34 Paesi del
pianeta) esprimono con l’approfondimento della lingua italiana e
la condivisione delle proprie esperienze, andando ala ricerca di
ciò che unisce e utilizzando le metodiche più attuali e
diversificate.

“Una lunga esperienza, quella del Lab, ai cui contenuti la
Regione guarda con molto interesse – ha sottolineato Tesini – in
un momento in cui la dimensione internazionale del Friuli Venezia
Giulia va a definirsi anche attraverso la riscrittura della Carta
Statutaria”.

“Usando intelletto d’amore le donne hanno sempre ottenuto grandi
risultati e possono aiutarci a vivere con più lungimiranza
l’impatto con il cambiamento” – ha affermato il presidente del
Consiglio sottolineando che “la disarticolazione e la
frammentazione che la globalizzazione comporta fa avvertire un
vuoto nella capacità di sintesi”.
Può la donna, nelle sue peculiarità affettive, culturali,
razionali, aiutare alla sintesi?
La risposta di Tesini è “si e no al tempo stesso”: “Questo è lo
specifico del valore aggiunto femminile. Ed è un aspetto non
locale, oppure occidentale piuttosto che orientale, ma
universale”.
“Il femminile affettivo – ha precisato il presidente –
sicuramente favorisce la ricerca profonda di una mediazione
necessaria per evitare la disgregazione delle contrapposizioni di
interessi. Il razionale femminile è una garanzia
dall’appiattimento sui contenuti, sul merito, un antidoto contro
l’accomodamento. Questo ho sempre colto nelle donne in tutte le
latitudini del mondo, nell’imprenditrice occidentale, nella madre
africana, nell’insegnante orientale… Ed è soprattutto questo
che gli uomini riconoscono con gratitudine al femminile”.

Il presidente del Consiglio è poi intervenuto sulla scarsa
presenza femminile nelle istituzioni politiche: “Da noi
corrisponde ad un retaggio culturale diverso rispetto, ad
esempio, ai paesi nordici, molto più aperti e disponibili a
vincoli anche legislativi che impongano soglie minime di presenza
femminile nelle cariche elettive. Ma oltre a ciò pesa il fatto
che la cultura politica è ancora molto maschile e quindi estranea
al genere femminile che, anche per questo, rappresenta una grande
risorsa potenziale di rinnovamento e rigenerazione della
politica”.