MOGGIO- Ermolli, il sindacato contro una nuova cordata
Per Nicolino Dario, della Cisl Alto Friuli, “la nuova cordata fattasi avanti all’ ultimo minuto utile dell’ ultima ora utile non fa che allungare i tempi per la cessione del Cartificio Ermolli di Moggio Udinese. E questo è gravissimo perché non c’ è assolutamente tempo da perdere”. Secondo il sindacalista “quest’ ultima offerta sarebbe il risultato di un gioco ‘piu’ o meno sporcò di qualche banca che ha interesse a lucrare il più possibile sulla vendita senza alcun interesse per i lavoratori del Cartificio. Secondo noi – ha aggiunto il sindacalista – l’ azienda va invece riaperta subito. Se non lo si farà prima delle ferie estive i pochi clienti che l’ Ermolli ancora ha se ne andranno e con essi cadranno le speranze di rilanciare l’ azienda”. Dario ha ricordato che “i tempi per presentare le offerte scadevano oggi e tutti gli attori interessati lo sapevano. Non si comprende perché – ha aggiunto – sia arrivata proprio all’ ultimo istante una quarta cordata oltre alle tre che già si erano manifestate. C’ è puzza di bruciato”. Il sindacato, “proprio per vederci chiaro e per capire se tutti sono stati messi sullo stesso piano”, sta valutando l’ ipotesi – ha fatto sapere Dario – di fare un esposto alla magistratura tolmezzina. Al cartificio Ermolli – che è stato chiuso il 12 giugno – lavoravano 220 persone, più l’ indotto. La proprietà fallita e posta in vendita, oltre allo stabilimento friulano, controllava anche un impianto a Crevalcuore (Brescia). La proposta di acquisto doveva essere fatta su entrambi le aziende. “E l’ offerta giunta all’ ultimo istante dalla ultima cordata – ha spiegato Dario – aveva già presentato una offerta solo per Moggio. Poi non si è fatta più vedere e ora si è rifatta viva con una proposta globale. Da verificare fino a che punto – ha concluso il sindacalista della Cisl – interessata veramente a risolvere i problemi occupazionali del gruppo”.