MONTAGNA- Approvato il Piano di Rilancio della Provincia

Con i soli voti della maggioranza, il consiglio provinciale ha approvato il piano di rilancio della montagna friulana. Rientrati in aula dopo la bagarre con le opposizioni, i consiglieri di Forza Italia, An, Lega e Udc hanno dato il via libera al documento, con alcune integrazioni rispetto all’iniziale previsione predisposta dalla giunta. Integrazioni, ha specificato il presidente Marzio Strassoldo, «frutto degli apporti delle istituzioni e delle categorie economiche del territorio», che i rappresentanti della Provincia hanno incontrato nelle tre riunioni di Chiusaforte, San Leonardo e Tolmezzo, in cui il piano è stato illustrato dall’assessore alla montagna Vittorio Caroli, con la presentazione del presidente del consiglio Fabio D’andrea. «Si tratta di un programma aperto che con l’approvazione di oggi potrà essere presentato anche alla Provincia di Pordenone, con la quale, assieme anche alle Comunità montane, andremo in Regione e dai nostri rappresentanti in Parlamento affinché prendano in forte considerazione gli importanti interventi previsti. Interventi che nascono da attente e prolungate analisi, e che non sono filosofia politica, ma impegni effettivi».
Il piano ha trovato l’accordo di tutti i gruppi di maggiororanza. Per Daniele Macorig (An) «un ottimo lavoro della giunta, condiviso con il territorio, dal quale ora potranno essere definite le priorità d’intervento». Per Pio Costantini (Ln), la soddisfazione per l’ampia concertazione sul documento, «portato anche in commissione e presentato alle rappresentanze istituzionali ed economiche delle aree interessate». Per Piero Mauro Zanin, capogruppo di Fi e Udc, il piano montagna rappresenta un «progetto ambizioso, importante e impegnativo, che dà risposte concrete ai cittadini della montagna friulana».
A rientro in aula, la maggioranza ha dunque portato a termine tutti i punti previsti all’ordine del giorno, approvando anche un’importante variazione di bilancio, che prende atto di accertamenti di maggiori entrate e minori spese per circa 5 milioni di euro, e dà conto di diverse assegnazioni ottenute dallo Stato e dalla Regione, a destinazione vincolata per 4 milioni 160 mila euro. Tra di queste, 232 mila euro dallo Stato in materia di tutela delle lingue minoritarie in attuazione della legge 482, 500 mila euro dalla Regione per il miglioramento ambientale, 753 mila euro per il censimento delle fonti d’inquinamento atmosferico, 554 mila euro, sempre dalla Regione, per il sostegno all’occupazione nella ricerca, sviluppo e diffusione dell’innovazione tecnologica, e 670 mila euro per interventi di politica attiva del lavoro, per la concessione di borse lavoro.