COMEGLIANS- Legge Invalidi, per il sindaco Ass n.3 in ritardo

Sulle nuove disposizioni emanate dalla Regione in materia di concessione dei trattamenti economici in favore degli invalidi civili, il sindaco di Comeglians, Flavio De Antoni, ha inviato una lettera ai colleghi della montagna friulana nella quale denuncia l’immobilismo dell’Azienda Sanitaria n.3 Alto Friuli. “La norma trasferisce alle Ass queste funzioni e la decisione determina una svolta molto importante per gli utenti del nostro territorio- spiega De Antoni- E’ una vera e propria conquista, perché permetterebbe una notevole abbreviazione dei tempi e una semplificazione dell’iter previsto per il riconoscimento dei benefici economici previsti, dovendo rivolgersi ad un unico interlocutore, l’Ass appunto”. La soluzione adottata, infatti, consente di raggiungere la sostanziale unificazione delle procedura, considerando che l’Inps funge da mero soggetto liquidatore. Le Ass, quindi, accertano i requisiti amministrativi necessari per la concessione del beneficio, quali ad esempio verifica dei dati anagrafici e reddituali, mancanza di altre provvidenze economiche per le medesime patologie e iscrizione nelle liste speciali di collocamento, tutte funzioni già di competenza della Prefettura. “Questa unificazione porterà ad una notevole riduzione dei tempi di attesa e, secondo una stima, si potrà arrivare al dimezzamento degli attuali 12 mesi previsti dal momento della visita della commissione dell’Ass- dice De Antoni- La nuova situazione agevolerà le persone in difficoltà che a volte muoiono prima di vedere risolta la loro posizione”. La legge finanzia anche la presenza di personale (due per l’Ass n.3), da formarsi presso gli uffici della Prefettura entro il primo settembre, data in cui quest’ultima cesserà la propria attività. “Visto l’approssimarsi della scadenza- dice De Antoni- preoccupa l’immobilismo dell’Ass n.3 e ancor di più la ventilata ipotesi di seguire la strada dell’Ass n.5 di Palmanova, delegando cioé le funzioni all’Ass n.4 di Udine, mantendendo così una sorta di ufficio provinciale e lasciando praticamente tutto come prima. In questo caso verrebbe vanificata la possibilità di assumere nuovo personale, in considerazione del fatto che già gli uffici di Tolmezzo e Gemona si occupano con professionalità, competenza e solerzia dell’attività di accoglimento delle domande e dell’accertamento sanitario. Aggiungo la mancata possibilità, per gli abitanti della montagna, di ricevere informazioni e assistenza vicino a casa. Mi auguro perciò- conclude- che la legge venga applicata nei tempi previsti e i benefici ricadano positivamente sugli abitanti delle nostre comunità”.
(di
Bruno Tavosanis
, dal Gazzettino)