CARNIA- Antonaz e Marsilio in visita ai Musei della zona

La cultura come fattore su cui puntare per
produrre sviluppo in Carnia.

Per l’assessore alla cultura Roberto Antonaz, che insieme al
collega alle Risorse naturali, agricole e forestali Enzo
Marsilio, ha visitato alcuni capisaldi del sistema museale della
Carnia (Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani a
Tolmezzo, Galleria D’Arte Moderna a Treppo Carnico, Museo “La
zona Carnia durante la Grande Guerra” a Timau), questa “rete”
costruita superando ogni ipotesi campanilistica è un’esperienza
efficace di associazione e di mutua valorizzazione che nella
specificità dei singoli siti contribuisce a dare visibilità, in
termini qualitativamente alti, all’intero territorio.

E per Enzo Marsilio “è un sistema che va implementato e
rafforzato proprio nell’ottica di una relazione forte con il
territorio che lo ha espresso e alla cui economia complessiva dà
valore”.

“L’obiettivo che ci poniamo in una prospettiva proiettata nel
tempo è quello di dare ulteriore impulso sia al sistema museale,
sia alla rete degli eventi culturali” ha assicurato Antonaz
raccogliendo le istanze presentate, diverse sede per sede, eppure
collegate a una idea comune di miglioramento della funzionalità
per quanto riguarda la fruizione da parte dei visitatori con
particolare riferimento alla dimensione didattica rivolta alle
scuole.

Vanno in questo senso le richieste da parte del sindaco di Treppo
Luigi Cortolezzis di attenzione dell’amministrazione regionale
per la realizzazione di una zona di sosta in funzione della
Pinacoteca, mentre il sindaco di Paluzza Emilio Zanier, anche in
veste di presidente della Comunità Montana della Carnia, insieme
al direttore del museo di Timau Ermelindo Unfer, ha insistito
sulla forte attrattiva che questa sede ha, confermata da circa 25
mila visitatori nei soli mesi estivi.

Un discorso di potenziamento e visibilità dell’intero sistema (di
cui fanno parte anche il Museo archeologico di Zuglio e il Museo
geologico di Ampezzo e tredici tra collezioni private ed
esposizioni permanenti di differente tipologia e dimensione
coordinati per rendere il più possibile omogenei orari di
apertura e strumenti di divulgazione) il cui fulcro è il Museo
delle Arti Popolari di Tolmezzo.
Un Museo – hanno spiegato la direttrice Maria Luisa Valoppi e il
presidente Fabio Pellizzari – che con i suoi oltre 4000 oggetti
raccolti in 33 stanze tra Palazzo Campeis e il modernismo
edificio adiacente, ove hanno trovato sistemazione la biblioteca
e l’archivio, è per l’etnografia tra i più importanti d’Europa e
necessita di una visibilità adeguata al suo potenziale.

E’ importante che l’immagine del museo, la sua possibilità di
essere percepito tanto nell’ambito locale quanto al di fuori del
Friuli Venezia Giulia, sia costruita puntando su una coerente
veste scientifica e didattica interna ed esterna, ha spiegato la
direttrice alludendo alla necessità di arrivare ad armonizzare
tutti gli strumenti secondo una cifra che renda immediatamente
riconoscibile questo sito culturale e il suo contenuto, gli
aspetti gestionali, la catalogazione, la pubblicizzazione.

Si tratta di un percorso impegnativo da costruire in una
prospettiva pluriennale in cui rientrano anche gli ampliamenti
della sede espositiva nel vicino Palazzo Gortani, la convenzione
già in atto con l’Università di Udine (per stages e tesi di
laurea) e quella in corso di definizione con il centro di
catalogazione e restauro di Villa Manin, oltre all’inserimento
nella più ampia rete museale attivata dalla Provincia di Udine.

Alla visita ha partecipato anche la consigliera regionale
Patrizia della Pietra.