TARVISIO- Dichiarate fallite le “vecchie” Weissenfels

Il Tribunale di Tolmezzo ha decretato ieri il fallimento delle ‘vecchie’ acciaierie Weissenfels di Fusine, di proprietà dell’ austriaca Pewag e degli eredi Melzi, e della controllata Weisscam. Lo si è appreso dal segretario territoriale della Fiom-Cgil dell’ Alto Friuli, Gianpaolo Roccasalva. Nella sentenza – a quanto si è saputo – non si fa riferimento al contratto d’ affitto che nel settembre 2003 i commissari giudiziali avevano stipulato, nell’ ambito di un concordato prefallimentare, con i proprietari delle ‘nuove’ Weissenfels (gli imprenditori veneti Zanetti e Favero e la finanziaria regionale Friulia) e che da allora aveva consentito un rilancio dell’ attività delle acciaierie. Sul prosieguo o meno del contratto d’ affitto, che ha durata di due anni, dovrà ora pronunciarsi, di concerto con il giudice delegato e il collegio dei creditori, il curatore fallimentare nominato dal Tribunale, ossia il commercialista Giuseppe Varisco, di Gemona. Dal punto di vista sindacale, una prosecuzione del contratto d’ affitto “significherebbe – ha detto Roccasalva – salvaguardia del sito produttivo e dei 237 posti di lavoro, e anche maggior tutela dei creditori, dal momento che con la nuova proprietà c’ è stata una ripresa abbastanza soddisfacente della produzione”. Le acciaierie Weissenfels sono un’ azienda specializzata nella produzione di catene per automobili e per grossi mezzi destinati alla movimentazione della terra. Hanno sempre avuto sede a Fusine in Valromana, estremo lembo del Tarvisiano, al confine con la Slovenia e l’ Austria. Marchio storico, le Weissenfels hanno alle spalle oltre sette secoli di vita, prima della crisi che in questi ultimi anni le ha colpite.