TOLMEZZO: La riunione carnica della Giunta provinciale

Un fantasma si aggirava ieri mattina in via Carnia Libera, in occasione delle riunione tolmezzina della giunta provinciale. Era quello della Provincia dell’Alto Friuli, argomento molto di moda da queste parti ma che invece Palazzo Belgrado vede come il fumo negli occhi. Il presidente Marzio Strassoldo avrebbe volentieri evitato che l’argomento fosse uscito in occasione dell’incontro con la stampa, ma l’obiettivo era arduo visto che erano stati invitati il sindaco di Tolmezzo Cuzzi, il commissario della Comunità Montana della Carnia Novello e il presidente del consiglio provinciale D’Andrea, tutti favorevoli, chi più chi meno, alla creazione della nuova Provincia. Cuzzi ha lanciato l’amo: “Rispetto ad alcuni anni fa, il ruolo delle Province è cresciuto. Ora ci piacciono così tanto che vorremmo averne una nostra. Ma mi rendo conto di parlare della corda in casa dell’impiccato”. Anche Novello non si è fatto sfuggire l’occasione: “La gente vuole una sede più vicina. E riguardo ai costi, non è vero che una nuova Provincia sarebbe improponibile. Si tratta di una questione politica, non economica”. Considerando che lo studio in questione era stato effettuato proprio da Palazzo Belgrado, è facile intuire come Strassoldo non l’abbia presa benissimo. Il presidente si è comunque impegnato a programmare una serie di incontri sull’argomento. Ma le motivazioni della salita in Carnia della giunta provinciale aveva, ovviamente, un altro scopo, “mantenere l’impegno preso a suo tempo, ovvero programmare una serie di incontri in montagna per verificare sul posto le possibilità della Provincia di contribuire allo sviluppo di questa zona” come ha spiegato Strassoldo. Fra l’altro la commissione montagna si riunirà nei prossimi giorni proprio a Tolmezzo. A questo proposito l’assessore Vittorio Caroli ha spiegato che i risultati conseguiti nel primo anno di lavoro sono stati superiori alle aspettative, sottolineando che la gente di montagna sta riprendendo fiducia in se stessa e anche la fuga dei giovani verso zone più “comode” è diminuita grazie anche al supporto dell’informatizzazione, in grado di sopperire ad alcuni disagi. La giornata si è conclusa con la visita al Museo Carnico. (di
Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)