OVARO: Giuseppe Piaz attacca l’associazione Ovarock

Non sono piaciute a Giuseppe Piaz le motivazioni addotte dall’associazione culturale Ovarock per spiegare la chiusura, con l’edizione 2002, di un’esperienza che andava avanti da 18 anni. Piaz, attuale consigliere comunale di Ovaro, è stato presidente e socio fondatore del club “Amici del libro”, il gruppo che nell’85 creò Ovarock. Il gruppo si sciolse nel ’97, dando vita ad un’associazione ad hoc creata per l’organizzazione della manifestazione. “Premetto che ci sono una serie di obblighi fiscali da adempiere, quindi è necessaria una gestione corretta – dice Piaz- Invece l’anno scorso un’ispezione Inps ha rilevato alcune irregolarità che, secondo il presidente dell’associazione Claudio Pellizzari, rasentavano l’assurdo. E’ arrivata, così, una multa di 35.000 euro, sicuramente evitabile se la documentazione fosse stata fornita nei tempi richiesti. Mi sembra, inoltre, che sia totalmente mancata la collborazione con gli ispettori”. Piaz si sofferma poi sui rapporti tra Ovarock e il Comune: “Sono amareggiato, perché l’associazione ha individuato nell’amministrazione comunale l’unica responsabile della chiusura dell’evento. L’autocritica, invece, è assolutamente inesistente, quindi questa presa di posizione risulta poco credibile. La nostra sola colpa è stata di intervenire, grazie a contributi regionali, sulla piattaforma del cento sportivo, creando una struttura coperta molto più accogliente, realizzabile però solo in estate. Avevamo offerto per quest’anno il campeggio comunale e un tendone, ma evidentemente la scelta di emigrare a Prato Carnico era già stata presa”. Piaz non è tenero con la gestione dell’associazione negli ultimi due anni: “La definirei scialacquosa- dice- Nel 2001 i contributi furono di almeno 10.000 euro, ma nonostante tutto sono stati accumulati ulteriori debiti. Ciò significa che Ovarock non muore per colpa del Comune di Ovaro, bensì per altri problemi ben più grossi e radicati nel tempo”. E ora cosa accadrà? “Certamente l’associazione non può sperare che il Comune paghi i suoi debiti. Ad Ovaro ci sono 15 associazioni, tre delle quali (Csi, Us Ovarese e Corpo Bandistico) lavorano con oltre 100 bambini, garantendo un indispensabile servizio sociale. Non possiamo e non vogliamo di certo ridurre i contributi a loro per girarli ad Ovarock”. Nessuna speranza, quindi, di rivedere nel 2003 la manifestazione? “Il Comune è disposto a incontrare i soci, ma se non ammetteranno le loro colpe, il dialogo sarà destinato a fallire- dice Piaz- Chiederò, comunque, al sindaco di interessarsi, perché Ovarock fa ormai parte di noi, anche se ormai nell’associazione c’è un unico ovarese”. (di
Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)