TARVISIO: Il Giro del Friuli a Pellizotti, friulano figlio di carnici
Il nome nuovo del ciclismo italiano è Franco Pellizotti, un ventiquattrenne friulano, anzi carnico, anzi veneto (è nato e vive a Bibione il 15 gennaio ‘78, ha genitori carnici, papà di Paularo e mamma di Arta) che si aggiudica di potenza il 28. Giro del Friuli Venezia Giulia organizzato dal Ciclismo Buttrio, 199 km da Pontebba a Tarvisio. Sul traguardo in leggera salita di Tarvisio, cuore dell’Universiade invernale che questa regione ospiterà dal 16 al 26 gennaio 2003, il capitano della Alessio ha battuto nettamente in volata Davide Rebellin e Gilberto Simoni, protagonisti con lui dello scatto decisivo sulla salita di Sella Nevea, affrontata per la seconda volta quando mancavano poco meno di trenta chilometri all’arrivo.
LA CRONACA DEL FINALE – Pellizotti è tra gli ispiratori dell’azione che, oltre a Rebellin e Simoni, coinvolge anche il danese Michael Rasmussen (Team Tiscali), Fabio Bulgarelli (De Nardi) e il colombiano Hernan Buenahora (Cage), giunti poi nell’ordine alle spalle del terzetto che ha conquistato il podio. Sul Gpm di Sella Nevea è un anticipo della classifica finale, con Pellizotti davanti a Rebellin e Simoni come mezz’ora più tardi a Tarvisio. Nel gruppetto di testa anche Rasmussen, a 18” Buenahora e Bulgarelli che rientrano quasi subito sui primi. A 10 km da Tarvisio i sei hanno 46” sugli immediati inseguitori, un gruppetto di 14 uomini con il vicentino Faresin. A –6 km ci prova Pellizotti ma è solo un allungo per saggiare la condizione degli avversari. Ai 500 metri Bulgarelli tenta lo scatto a sorpresa, ripreso da Rebellin che si porta dietro Simoni e Pellizotti mentre Buenahora rimane indietro. Ai 250 metri è il momento di Simoni che però non fa male, Pellizotti esce al centro di prepotenza e rifila una bicicletta a Rebellin.
IL VINCITORE – Ancora un ordine di arrivo eccellente per il Giro del Friuli che lancia Franco Pellizotti nell’èlite del ciclismo internazionale. Passato professionista quest’anno con la Alessio, il friulveneto aveva già vinto una tappa alla Tirreno Adriatico e una al Giro dei Paesi Baschi. Quella di Tarvisio, però, è la sua prima affermazione in una corsa in linea. “Ho raggiunto il mio obiettivo proprio sulle strade di casa, davanti agli occhi della mia ragazza Claudia (è di Santa Lucia di Piave, vicino a Conegliano), di mio padre Giacomo, di mia sorella Angela e di mio zio. Peccato non sia potuta venire mia madre Liliana, non poteva chiudere il bar a Bibione”. Franco si ritiene un ragazzo tranquillo, un corridore completo (non faccio distinzioni fra gare a tappe e corse di un giorno), non ha passioni particolari extrabici (“non c’è tempo…”), da ragazzo ammirava quel Maurizio Fondriest che ha commentato per la Rai il grande exploit, ha un futuro suocero che canta alla Fenice di Venezia. Su richiesta dei giornalisti regionali accetta un ruolo importante: “D’ora in poi sarò la bandiera ciclistica del Friuli Venezia Giulia”, assicura. Dopo il Friuli, Pellizotti farà Coppa Placci e il Giro di Polonia a tappe, puntando al finale di stagione ed in particolare a Lazio e Lombardia. Niente Mondiale, invece, “perché il tracciato è troppo piatto per me”.
LA CRONACA – Alle 10.01 sono in 143 corridori in rappresentanza di 21 squadre a prendere il via da Pontebba, con gli assessori allo Sport della Regione e del Comune, Luca Ciriani e Isabella De Monte, e il sindaco Luigi Clauderotti nei panni degli starter. Andatura subito sostenuta, 39,677 la prima ora. Al km 37,6 il traguardo volante di Tolmezzo è vinto da Graeme Brown (Panaria Fiordo) davanti ad Andrs Naudusz (Colombia Selle Italia) e Denis Zanette (Fassa Bortolo). Tutti in gruppo fino al km 92, quando si attacca per la prima volta la salita di Sella Nevea (undici chilometri con un breve tratto al 10% e il resto tra il 4 e il 6%) e ci provano Zampieri, Mesa Mesa , Cerezo, Gobbi, Bono e Gronqvist. Per loro un massimo vantaggio di 18” prima di essere ripresi al km 98, quando si forma il gruppone degli ottanta che poi arriveranno al traguardo e che non comprende il vincitore del Giro d’Italia di quest’anno, Paolo Savodelli, che si ritirerà al primo passaggio da Tarvisio assieme al campione d’Italia Salvatore Commesso. Allungo dell’australiano Nathan O’Neill (Panaria) a metà ascesa, il leader di Coppa del Mondo Paolo Bettini accusa già oltre un minuto di ritardo che diventeranno 2’15” al Gpm di Sella Nevea dove O’Neill transita con 41” su un gruppo di una trentina di atleti. Commesso è a 2’50”, Savoldelli ancora più indietro. Nella discesa, a Cave del Predil (km 116) si riforma un gruppo al comando ma parte all’attacco Michele Gobbi (De Nardi) che passa da solo a Tarvisio e raggiunge fino a 45” di vantaggio prima di essere riassorbito nei pressi di Malborghetto. E’ la volta di sei temerari (Giordani, Cioni, Garcia, Totschnig, Ferrara e Bulgarelli) che rimangono in fuga per dieci minuti (20” il max vantaggio). Verso Chiusaforte il lampo di Bettini (che nella discesa di Sella Nevea aveva annullato 1’50” di ritardo) e ci si ritrova al km 160 con in testa il capitano della Mapei, il suo compagno di squadra Bramati e Missaglia, a 15” Gobbi e Miorin, a 25” il gruppo con i migliori rimasti in gara. Dopo la quarta ora, media eccellente di 42,022. Bettini e gli altri due insistono e guadagnano fino a 33” su Miorin e 55” sul plotone, ma la salita è fatale ai fuggitivi che si devono arrendere (Bettini arriverà a Tarvisio 76.a 14’14”). E qua inizia la giornata memorabile di Pellizotti.
ORDINE DI ARRIVO – 1) Franco Pellizotti (Alessio), km 199 da Pontebba a Tarvisio in 4h51’10”, media 41,214, 2) Davide Rebellin (Gerolsteiner) st, 3) Gilberto Simoni (Saeco Longoni Sport) st, 4) Michael Rasmussen (Dan, Team CSC Tiscali) st, 5) Fabio Bulgarelli (De Nardi Montegrappa) st, 6) Hernan Buenahora (Col, Cage Maglierie) a 8”, 7) Ruggero Marzoli (Formaggi Trentini) a 33” con gruppo di 18 (partiti 143, arrivati 80).