OVARO: Ovarock, chiusura con polemica
La notizia ha fatto rumore nell’ambiente musicale e non solo della Carnia e del Friuli. “Ovarock”, al compimento del diciottesimo anno, chiude i battenti. I motivi? Sono tanti, come spiegano gli organizzatori dell’associazione culturale Ovarock: dalle forze venute a mancare, alle tante difficoltà incontrate, a partire dai 35.000 euro di contributi da versare per lavoro dipendente relativi alle edizioni passate. In una nota, inoltre, si legge che “il Comune di Ovaro, che dovrebbe essere il nostro interlocutore principale, non ci vuole più. Molti ci hanno sostenuto, a partire dai commercianti ovaresi, ma chiudiamo perché Ovarock dà fastidio, perché i peggiori nemici dei carnici sono i carnici stessi”. Così l’ultimo atto ha toccato solo marginalmente Ovaro, con lo spettacolo di musica e teatro di strada svoltosi mercoledì nel piazzale della vecchia stazione. L’appuntamento clou è invece fissato al Centro Sportivo di Fuina, in comune di Prato Carnico: stasera alle 20.45 si esibiranno Stayer, Elvis Jackson e Blue Point Elephant, domani alla stessa ora Link, Vanilla Resident e Ray-On. Il congedo è invece previsto per sabato 7 settembre al parco del Cormor, con “Un emigrant: Ovarock a Udine”, ovvero l’esibizione di due talenti friulani quali Silvia Michelotti e Jvan Moda. Ma sarà veramente l’ultimo atto di una bella storia? Il sindaco di Ovaro, Lino Not, si augura che non sia così ma, prima di tutto, spiega i motivi per i quali la manifestazione non ha trovato posto nel tradizionale spazio del centro sportivo, in località Spin: “Premetto che abbiamo collaborato con l’associazione per lunghi anni, anche per eventi esterni ad Ovarock, e i risultati sono stati positivi. In questo momento nell’area sportiva sono in corso i lavori di ristrutturazione, con tanto di cantiere, quindi non era possibile la sua utilizzazione per iniziative musicali. Nei mesi scorsi- prosegue Not- avevo io stesso proposto di organizzare la manifestazione a Fuina, contando sulla collaborazione dei due comuni. Aggiungo che l’animazione proposta mercoledì sera ha avuto il nostro patrocinio. Credo, perciò, che l’amministrazione comunale abbia fatto quanto era nelle sue possibilità”. Not comprende, comunque, le difficoltà degli organizztori: “Conosco i problemi economici dovuti alla difficoltà di trovare aiuti dagli enti sovracomunali. In ogni caso credo che la chiusura di un’associazione sia una sconfitta per tutti, in particolar modo per chi ha proposto tante iniziative atte anche a far conoscere il nostro territorio”.
Il sindaco coltiva, però, una speranza: “Mi auguro che questa decisione non sia definitiva. Conto in un ripensamento da parte dei promotori, perchè il prossimo anno, a lavori terminati, l’area sportiva sarà di nuovo a loro disposizione”. (di
Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)