GEMONA: Chiusura uffici Sfet, interviene il sindaco Disetti

La chiusura dei propri uffici “periferici” da parte della SFET, la società concessionaria, in molti casi, della riscossione dei tributi comunali, ha suscitato non poche preoccupazioni in tutto il Friuli. La chiusura di questi uffici, infatti, produce non pochi problemi ai cittadini che vogliono pagare tasse e tributi, ma che vogliono anche essere messi nelle migliori condizioni per adempiere a questo civico dovere. “Soprattutto gli anziani e i titolari di pensioni sociali – spiega il Sindaco di Gemona Virgilio Disetti – per i quali, purtroppo, anche i pochi Euro che devono aggiungere per il costo del bollettino postale (perché chiusi gli uffici SFET sono gli uffici postali a svolgere gran parte del lavoro) rappresentano una cifra importante. Senza parlare delle code davanti agli sportelli postali (oltre a ricevere i bollettini dei versamenti, infatti, svolgono anche altre normali servizi di posta), che danno fastidio a tutti, ma, per gli anziani, diventano alle volte un vero e proprio calvario. E proprio nella consapevolezza di questo problema ho sollecitato un incontro chiarificatore con i responsabili della SFET che, per conto del Comune di Gemona, riscuote il pagamento della TARSU. E’ opportuno anche ricordare che, nella sua organizzazione territoriale, l’ufficio SFET di Gemona copriva le esigenze di un vasto territorio compreso nei Comuni di Gemona, Buja, Artegna, Bordano, Montenars, Trasaghis, Venzone, Treppo Grande, Ragogna. E proprio pochi giorni fa – continua il Sindaco Disetti – mi sono incontrato con la dott.ssa Driussi Annamaria, direttrice della SFET, insieme alla dott.ssa Maria Giuditta Lanari Segretaria del Comune, per verificare come potevano essere superati i disagi ai cittadini per questa scelta di ridurre drasticamente il numero degli uffici cosiddetti “periferici”. La dott.ssa Driussi – continua il primo cittadino di Gemona – mi ha illustrato i motivi per cui la SFET ha deciso una così drastica riorganizzazione dei propri uffici: riduzione delle percentuali delle riscossioni, il calo, quindi, delle entrate che modificano il conto economico degli sportelli, la richiesta da parte del Ministero competente di ottimizzare l’efficacia, per cui determinate funzioni devono essere svolte in maniera centralizzata. E’ cambiato, quindi, in toto – mi ha spiegato la dott.ssa Driussi – la filosofia della riscossione: maggiore centralità e minore presenza in periferia. Tutto ha una logica – prosegue il Sindaco Disetti – ma altrettanto logico è il fatto che io, come Sindaco, mi preoccupi dei disagi dei cittadini, soprattutto quando questi disagi colpiscono le fasce economicamente, e per età, più deboli, quindi, più esposte ai contraccolpi negativi di questa riorganizzazione. Ed è questo il senso delle proposte che ho fatto alla direttrice della SFET: noi possiamo mettere a disposizione della SFET un ufficio collocato in qualche proprietà comunale (gli uffici di Via Roma, vicino alla Stazione, potrebbero essere l’ideale essendo facilmente raggiungibili), però la SFET deve garantire una presenza settimanale per l’attività di cassa e di informazione ai cittadini e, nei momenti in cui scadono i termini dei pagamenti delle bollette, una presenza più frequente. Ed il tutto dovrebbe, a nostro avviso, partire dal 1° ottobre. Devo dire – spiega ancora Disetti – che la dott,ssa Driussi ha ben compreso la questione che abbiamo posto e, da parte sua, ha manifestato l’interesse e la disponibilità sulla proposta che abbiamo avanzato. Si è impegnata, quindi, a sottoporla al Consiglio di Amministrazione della Società, riservandosi, una risposta in tempi brevi, tenendo conto, naturalmente che siamo in periodo di ferie. Sono, comunque fiducioso – conclude il Sindaco Disetti – che la nostra proposta verrà accolta e sono certo che ciò garantirà un supporto maggiore per tutti i nostri cittadini”.