AMARO: Obiettivo 2, per Tondo una nuova sfida per la montagna
Per il Presidente della Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, l’ utilizzo dei fondi strutturali comunitari ”rappresenta un vero elemento di sviluppo per il futuro e la nuova sfida, per la Regione in particolare, e’ rappresentata dalla volonta’ di portare tutti i cittadini dell’area interessata, specialmente di quella montana, a conoscenza delle nuove opportunita’ offerte dal sostegno dell’Ue, e in modo specifico delle previsioni dell’Obiettivo 2 per il nuovo periodo di programmazione finanziaria fino al 2006”. Tondo lo ha sottolineato ieri ad Amaro, al convegno organizzato, nell’ambito delle attivita’ di assistenza tecnica del Documento unico di programmazione, dalla direzione regionale degli Affari europei, in collaborazione con il fondo europeo di Sviluppo Regionale (Fers) e con il ministero dell’Economia e delle Finanze, svoltosi nella sede dell’Agemont. Dopo l’attuazione del primo periodo di applicazione dei fondi strutturali sul territorio, previsto dall’Ue sulla base delle indicazioni della Regione, che ha dato, come hanno evidenziato Tondo e il Presidente del Consiglio regionale Antonio Martini, risultati efficaci, nuove opportunita’ si aprono ora a favore della montagna. ”Soprattutto perche’ – ha affermato Tondo – abbiamo potuto ottenere dall’Ue la possibilita’ di dedicare uno specifico asse alla montagna, ovvero di vedere riconosciuto lo squilibrio esistente sul territorio regionale. Infatti abbiamo destinato un’intera linea d’interventi, con misure specifiche per l’area montana, rispetto alle quattro nelle quali e’ suddivisa l’operativita’ del Docup dell’ Obiettivo 2, destinata soprattutto al mondo imprenditoriale. E il Friuli-Venezia Giulia e’ l’unica Regione ad avere raggiunto tale opportunita”’. Martini ha quindi ricordato che nei prossimi anni, conseguentemente all’ingresso nell’Europa comunitaria dei Paesi Peco, diminuira’ la disponibilita’ di risorse per i Paesi piu’ avanzati, ancorche’ caratterizzati da situazioni di squilibrio. La montagna del Friuli-Venezia Giulia dovra’ quindi agire in sinergia con le analoghe realta’ del Paese per sapersi ritagliare gli spazi necessari a ottenere risorse per frenare la marginalita’ di talune aree. Sul maggior rigore nelle disponibilita’ dei fondi da parte dell’Ue, sulla razionalizzazione degli strumenti comunitari e delle risorse si e’ quindi soffermato il direttore regionale degli Affari Comunitari Giorgio Tessarolo, per ricordare il nuovo assetto degli interventi europei sulle aree svantaggiate determinato da Agenda 2000, e messo a punto per ridurre l’eccessiva frammentazione che aveva caratterizzato il periodo di precedente programmazione.