AMARO: Il convegno su montagna e collaborazioni transfrontaliere

“- Fare il punto sulle potenzialità e sulle
prospettive di sviluppo della montagna tutelandone gli aspetti
peculiari e paesaggistici, e in modo da frenare nel contempo lo
spopolamento: questo l’obiettivo dell’azione della Regione a
favore del territorio montano, ma questi anche i contenuti del
convegno in corso all’Agemont di Amaro, promosso in occasione
dell'”Anno internazionale delle montagne 2002”.

I lavori delle assise, aperte dal direttore del servizio Sviluppo
della Montagna Marina Bortotto, sono incentrati in particolare
sulla collaborazione trasfrontaliera, sullo sviluppo sostenibile
e sull’innovazione tecnologica.

Un aspetto, quest’ultimo, al quale, come ha affermato il
direttore dell’Agemont Pierantonio Varutti nel portare il saluto
introduttivo a nome del presidente Delio Strazzaboschi, la
Regione ha dedicato uno specifico capitolo della legge
finanziaria, nella consapevolezza delle possibilità
occupazionali per l’intero bacino montano offerte dal mondo della
ricerca e dell’industria avanzata.

Secondo i relatori proprio lo sviluppo tecnologico, che ha
trovato sede nella zona con diverse aziende ma soprattutto nel
centro internazionale di ricerca per la Montagna (Cirmont) che
oggi viene presentato, può e potrà attrarre i giovani dell’area
svantaggiata verso nuove opportunità, concorrendo così alla
salvaguardia di un territorio che secondo quanto convenuto dagli
organismi internazionali, tra i quali l’Onu che ha indetto l’anno
internazionale delle Montagne, è sempre più fragile.

Fragile non soltanto perché aggredito in diverse parti del mondo
da varie forme di inquinamento e dall’intervento dell’uomo, ma in
particolare per il disagio e gli svantaggi che gravano sui suoi
abitanti. Svantaggi che come viene esposto nel convegno possono
essere attenuati, in alcuni casi annullati grazie alla
cooperazione transfrontaliera (oggi sono presenti i
rappresentanti del mondo della ricerca anche della Carinzia e
della Slovenia), ma in modo specifico dalle nuove tecnologie e
dalla messa in rete di servizi nonchè dai collegamenti e dalle
potenzialità offerte dal mondo dell’informatica.

Occorre dunque concorrere a creare una mentalità e una cultura
aperta e legata all’informatizzazione del territorio e delle
aziende, coordinata dalla Regione, in modo da consentire ai
cittadini del domani di guardare al futuro con maggior ottimismo.

Ciò è possibile anche attraverso i progetti specifici legati
all’ambiente nel contesto del programma comunitario Interreg (dei
quali ha parlato il direttore del servizio autonomo per gli
Affari Internazionali citando una recente missione economia della
Regione in Bosnia), le previsioni del Docup dell’Obiettivo 2 in
tema di impatto ambientale (relatore Adriano Corao direttore del
servizio Finanziario rendiconto), e quanto è previsto da Spazio
Alpino (com’è stato spiegato da Margarita Jancic).

L’esperienza dei Paesi contermini, soprattutto in tema di
compartecipazione e di cooperazione transnazionale, è stata poi
illustrata da Joannes Maier e Rainer Cholewa, soffermatisi
sull’Interreg III b-Spazio Alpino e Cadses, mentre le materie
inerenti la ricerca sono state sviluppate da Aurelia Bubisutti,
del Cirmont, e dal rettore dell’Università di Udine Furio
Honsell.