ZUGLIO: Comune polemico con i dirigenti dello Julium

Il ritiro dello Julium dal campionato carnico di calcio, deciso venerdì scorso, ha provocato stupore all’interno dell’amministrazione comunale di Zuglio. Lo confermano il sindaco Domenico Romano e i componenti la giunta: “Nessuno, tanto meno i dirigenti, ci aveva informato dei problemi che poi abbiamo ritrovato anche sulla stampa. Sarebbe stato utile, prima di prendere questa drastica decisione, effettuare un incontro franco e sincero con l’amministrazione e la cittadinanza per ricercare una soluzione al problema. Ma evidentemente il consiglio direttivo dell’associazione ha ritenuto di decretare la morte dello Julium nel chiuso di una stanza e senza un minimo di autocritica”. E’ giusto sottolineare come il discorso non sia solo prettamente calcistico, perché Battista Molinari, presidente dello Julium, è stato in passato sindaco del comune nonché candidato, proprio contro l’attuale primo cittadino, alle ultime elezioni amministrative. Aggiungiamo che i rapporti tra le due parti non sono proprio dei migliori. Dalla giunta arrivano, infatti, alcune precisazioni: “Il Comune non può rimproverarsi nulla: ha aggiunto circa 60 milioni di lire al contributo provinciale concesso per il campo sportivo; ha consegnato, ad affitto zero, il fabbricato degli spogliatoi e il campo sportivo (attualmente 200.000 euro circa) e i proventi della concessione del terreno di gioco ad altre squadre venivano incassati dallo Julium; ha acquistato e posizionato, proprio in questi giorni, un gazebo, richiesto dalla società, per sistemarvi un chiosco (3.000 euro); ha richiesto e ottenuto un contributo di 4.000 euro per la sistemazione del campo di sfogo, provvedendo, con fondi propri, all’acquisto delle porte”. Conclusione: “Dire che non c’è stata la collaborazione di Comune e Provincia è una grossa bugia. Facciano invece i dirigenti una sana autocritica per ricercare le ragioni di un’indubbia mancanza di collegamento con il paese reale, perché i soldi per “tirare avanti” vengono proprio da questi legami e rappresentano il sostegno economico più genuino per un’associazione, perché, di questi tempi, attendere i contributi degli enti pubblici è anacronistico”.
(di Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)