TOLMEZZO: Vicenda Burgo, condanne per Tondo, Antonione, Cuzzi e altri

Il Tribunale di Tolmezzo, con un decreto penale, ha condannato a due mesi e mezzo di reclusione, convertiti in tremila euro di multa, Roberto Antonione, ex Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia e oggi Sottosegretario agli Esteri, e l’ attuale Presidente della Regione, Renzo Tondo, all’ epoca dei fatti assessore regionale alla Sanita’, per presunte irregolarita’ relative agli scarichi della cartiera Burgo di Tolmezzo nel fiume Tagliamento. Il provvedimento di condanna e’ stato adottato nei giorni scorsi e riguarda, oltre ad Antonione e Tondo, i componenti della Giunta Regionale in carica nel 1998, tranne gli assessori Ettore Romoli (FI) e Giorgio Venier Romano (FI) che non parteciparono alla riunione di Giunta nella quale venne prorogata l’ autorizzazione allo scarico, il sindaco di Tolmezzo, Sergio Cuzzi, e i dirigenti della cartiera tolmezzina. Tondo – che nei mesi scorsi e’ stato nominato dal Governo commissario straordinario ‘ad acta’ per risolvere i problemi della cartiera – ha annunciato ricorso contro la decisione del Tribunale di Tolmezzo ribadendo che ”il decreto non interferisce con il mandato” e precisando di ”voler continuare a lavorare per mettere a posto le cose”. ”Sono assolutamente sereno”, ha osservato Antonione dopo aver appreso la notizia della condanna. ”Nell’opposizione che faremo avremo modo di chiarire come stanno le cose. La decisione contestata e’ stata presa anche dalle giunte precedenti e successive a quella da me guidata. Anche perche’ una scelta differente avrebbe mandato a casa 600 persone”. La cartiera di Tolmezzo scarica le proprie ‘acque lavorate’ nel fiume Tagliamento attraverso l’ impianto di depurazione comunale. La Procura della Repubblica ha avviato, all’ inizio dell’ anno, indagini preliminari che, condotte dal Nucleo Operativo Ecologico (Noe) dei Carabinieri, hanno portato alla chiusura degli stabilimenti della cartiera. La mobilitazione dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni locali ha portato alla dichiarazione dello stato di emergenza e, quindi, alla nomina del commissario ‘ad acta’.