TOLMEZZO: Ieri l’esercitazione dell’elisoccorso ai Rivoli Bianchi
Briefing: sicurezza, attenzione, niente al caso. Scatta lemergenza. Azionamento pale. Decollo. Feriti gravi e spesso in situazioni estreme. Ma fortunatamente ieri nessuna emergenza, se non simulata. Si è svolta infatti, in zona Rivoli Bianchi, non lontano dalla strada che conduce dalla frazione tolmezzina di Betania ad Illegio, unesercitazione della centrale operativa del 118 elisoccorso dellAzienda ospedaliera “S. Maria della Misericordia” di Udine. La simulazione si è svolta in collaborazione con il soccorso Alpino del Friuli Venezia Giulia. Laeromobile e ed il personale di condotta sono di Elifriulia ed hanno operato anche durante le simulazioni, come “in realtà” con lAzienda di Udine. “Tali esercitazioni si attuano circa ogni 6 mesi” precisa Elio Carchietti, direttore del servizio 118 Ospedale Santa Misericordia di Udine e prosegue “e servono a mantenere laddestramento di coloro i quali effettuano queste operazioni in ambienti per lo più ostili”. Di fatti gli interventi dellelisoccorso coprono tutta la regione: uno è lelicottero in servizio, ma cè una seconda macchina a disposizione se la prima non è operativa. Il personale coinvolto in emergenze di questo tipo è medico, in particolare dal reparto di terapia intensiva e rianimazione, ma anche infermieristico. Gli appartenenti a questultimo, in sigla vengono definiti Ivo, infermiere volo sanitario, ed Ics, infermiere coordinatore sanitario della centrale di Udine. Ci sono tre livelli di addestramento: lapproccio con laeromobile, il volo di ricognizione, e le tecniche di verricellamento e recupero. Importante però è una cosa, oltre alladdestramento, che Teresa, uninfermiera professionale della centrale operativa 118 di Udine, ieri ben imbracata nella sua tuta e pronta al decollo, sottolinea “ci vuole anche unesperienza alle spalle che ti aiuta e ti fa scegliere di fare ciò che fai”. Gabriele Pilutti, responsabile regionale per la parte tecnica operativa del soccorso alpino regionale afferma infatti: “con lesercitazione di oggi cè anche una valutazione del personale in quanto i tecnici dellelisoccorso devono garantire la sicurezza a terra dei sanitari e la messa in sicurezza del terreno”. Ma non sempre si tratta “feriti sul terreno”. Un esempio ne è una delle teatralmente perfette simulazioni effettuate ieri sulla parete di roccia, ove i due “feriti immaginari” erano appesi e si procedeva alle operazioni di recupero. E tra finzione e realtà cerano anche due vere mascottes: due cani lupo in addestramento, che proprio come impavidi soccorritori solitamente vengono calati dallelicottero per cercare i dispersi. Prossime simulazioni? Probabilmente sulla neve, magari in vista delle Universiadi. (di
Maria Missoni, da Il Gazzettino)