TOLMEZZO: Pronti a luglio gli spogliatoi del campo sportivo di Imponzo

I tifosi del Real dovranno probabilmente aspettare l’inizio di luglio per vedere la loro squadra giocare sul campo sportivo “Sergio Pittoni” di Imponzo, noto anche come “Maracanà”. Nella prima parte della stagione i biancorossi disputeranno le loro partite casalinghe a Terzo per la Coppa Carnia e a Sutrio per il Campionato Carnico. Un esilio necessario per permettere la costruzione dei nuovi spogliatoi, che sostituiscono quelli inaugurati nel 1970 e la cui demolizione ha fatto ricordare a molti come, dopo il terremoto del ’76, furono proprio quei locali ad ospitare, per alcuni mesi, gli studenti delle scuole elementari. La decisione di erigere una nuova struttura non è stata indolore, anche perché i costi sono piuttosto elevati. C’era però la volontà di adeguare anche gli spogliatoi al terreno di gioco, considerato uno dei più belli dell’Alto Friuli, e non solo. L’Udinese, quando saliva ad Arta Terme per il ritiro estivo, era ospite fisso di Imponzo, anche se sussisteva, appunto, il problema di spazi troppo esigui per società importanti e con una rosa ampia. Ora, invece, lo spazio non manca, anzi. Ci sono ben tre spogliatoi per gli atleti e due per gli arbitri; in quest’ultimo caso è stata considerata l’eventualità della presenza di un direttore di gara o un guardalinee donna, impossibilitata quindi a cambiarsi assieme ai colleghi maschi. Non manca, inoltre, una stanza adibita a ripostiglio per tutto ciò che concerne la manutenzione del terreno di gioco ed un’altra, più piccola, nella quale troverà spazio l’occorrente per la pulizia dello spogliatoio. Esternamente ci saranno anche i servizi igienici per il pubblico e per i disabili. Insomma, un gioiellino che verrà a costare circa 150.000 euro. “Abbiamo ricevuto dalla regione poco più di 90.000 euro, il resto verrà coperto con alcuni soldi che avevamo in cassa e soprattutto con l’accensione di un mutuo- spiega il segretario del Real, Marco Agostinis- E’ un bel sacrificio, ma ne valeva la pena”. Il Real I.C. (le iniziali di Imponzo e Cadunea) è una delle realtà più importanti del calcio carnico: oltre ad una prima squadra da diversi anni protagonista del campionato, punta moltissimo sul settore giovanile, fiore all’occhiello del club, senza dimenticare la formazione femminile, partecipante, unica in Carnia, al campionato di serie C. Dello splendido terreno di gioco si è già detto, ora, per completare l’opera, manca l’impianto di illuminazione: “Facciamo un passo alla volta- mette le mani avanti Agostinis- Prima o dopo, comunque, dovremo affrontare anche questa spesa”. Se gli spogliatoi del campo sportivo di Imponzo stanno per essere completati, appare invece piuttosto tortuosa la strada che porta alla sistemazione dell’adiacente palestra, parzialmente crollata in seguito all’alluvione del novembre 2000. L’ala rimasta in piedi è inagibile e perciò il Real ha perso, oltre alla possibilità di allenarsi al coperto in caso di maltempo, anche la propria sede. I tanti trofei sono ancora conservati nella struttura ma la sala riunioni, punto di riferimento non solo per la società calcistica, è inutilizzabile. Le riunioni del direttivo si svolgono ora nel centro sociale culturale di Cadunea, lo stesso che ospiterà la S.Messa dopo la recente chiusura della chiesa. La palestra è di proprietà comunale, ma l’assessore allo sport, Dario Zearo, allarga le braccia e spiega: “C’è poco da dire, non possiamo affrontare questa spesa. Abbiamo chiesto un contributo alla Regione e attendiamo una risposta, ma le disponibilità, come mi ha più volte spiegato l’assessore competente Luca Ciriani, non sono molte. Del resto il Comune non può accendere un mutuo di oltre 300.000 euro, tanto verrebbe a costare la ristrutturazione dell’ala rimasta in piedi e la ricostruzione dell’altra”. La speranza è che da Trieste arrivi almeno una parte della cifra richiesta; in questo caso i lavori verrebbero effettuati solo sulla parte della struttura già in piedi. Ma la sensazione è che la soluzione del problema sia tutt’altro che prossima. (di Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)