VAL CANALE: Metanodotto, per Cisilino (FI) ci sono rischi ambientali
Il terzo metanodotto che
verrà costruito in regione per far fronte all’aumentata richiesta
di energia, in particolare di gas metano, da parte dell’Italia, è
nel mirino del consigliere regionale Adino Cisilino (FI-CCD-FDC).
In un’interrogazione, Cisilino mette in evidenza come la
Snam-Rete gas si trovi nella necessità di potenziare le reti già
esistenti – tra le quali quelle provenienti dalla Russia
realizzate negli anni ’70 e ’80, che attraversano il valico di
Coccau e interessano il territorio della Valcanale Canal del
Ferro – realizzando un nuovo tracciato che passerà per Pontebba,
Moggio, Venzone fino a Bordano.
Tali interventi, sottolinea, comportano notevoli problemi, anche
ambientali, anche se risulterebbe che vi sia la garanzia da parte
del ministero dell’Ambiente che ha effettuato una precisa
verifica dell’impatto ambientale (VIA) regolarmente rilasciata
alla Snam, azienda che ha assicurato la salvaguardia degli
interessi dei terreni attraversati dal metanodotto evitando al
massimo i danni agli agricoltori e allevatori.
Cisilino ritiene che l’assunzione di 300 operai per i due anni
previsti dei lavori, pur rimanendo un fatto positivo, non possa
essere considerato un reale beneficio economico per la comunità
regionale e chiede quindi alla Giunta se ci saranno altre
ricadute positive, se sono state costituite servitù di passaggio
per il metanodotto e quanto hanno inciso economicamente economico
per la comunità regionale e la invita ad affrontare, per coprire
i rischi derivanti dal metanodotto, i problemi della salvaguardia
ambientale legati alle risorse energetiche che transitano il
sottosuolo del Friuli Venezia Giulia.