MONTAGNA- Il Gipeto torna sulle Alpi Giulie

Il Gipeto è tornato in Friuli. Un esemplare del rarissimo avvoltoio, estinto sulla catena alpina all’inizio del XX secolo, è stato avvistato sabato scorso sul gruppo dello Jôf Fuart sulle Alpi Giulie. Il ritorno del raro volatile è il risultato di un rilevante progetto di reintroduzione che vede impegnati tutti i Paesi alpini. L’avvistamento è stato effettuato da Paolo Bulfon e Flavio Druidi, due marescialli della Polizia provinciale. Gli agenti, in particolare, hanno documentato l’eccezionale evento con un filmato che evidenzia le interessanti tecniche di volo di questo rapace dall’apertura alare di quasi di tre metri. «Si tratta di un avvistamento importassimo – ha rilevato l’assessore alla caccia e pesca, Enore Picco – che testimonia l’impegno degli uomini del Corpo di polizia provinciale, volto non solo ad attività di repressione dei comportamenti illeciti sul territorio ma anche e soprattutto di collaborazione con chi è impegnato nella salvaguardia della flora e fauna selvatica».  

L’osservazione è durata alcuni minuti con alcuni passaggi in volo del gipeto fino a pochi metri dall’osservatore. Comportamento caratteristico della specie che dimostra spesso curiosità nei confronti delle persone. Sull’avvistamento è stato consultato Fulvio Genero, uno dei responsabili del progetto di reintroduzione del gipeto sulle Alpi. «Il progetto gipeto – ha commentato Genero – è iniziato negli anni ’70, entrando nella fase operativa nel 1986 con la liberazione dei primi individui. Da quella data ogni anno, in diversi siti alpini, vengono liberati 6-8 uccelli nati in cattività in diversi centri e zoo sparsi in tutto il mondo. Fino ad ora sono stati liberati 144 gipeti e si stima che la popolazione alpina, considerate le perdite avvenute, sia di un centinaio di individui». In Friuli Venezia Giulia il gipeto è stato osservato solamente 3-4 volte. L’ultimo avvistamento risale al maggio 2003 sulle Dolomiti friulane. Per le Alpi Giulie vi è un’unica segnalazione il 20 novembre 1994 sul versante sloveno del Canin mentre non era mai stato osservato su quelle italiane. L’avvistamento effettuato dal personale della polizia provinciale, dunque, risulta di grandissimo interesse perché documenta la presenza di un capo dopo molti anni sulle Alpi orientali e lascia sperare che anche in questi settori la sua presenza possa risultare più regolare. Il gipeto è stato identificato grazie all’osservazione degli anelli e delle marcature alari. Si tratta di una animale nato quest’anno nel centro di allevamento di Vienna e liberato nella Val Martello, nel Parco nazionale dello Stelvio, lo scorso 27 maggio.