In manette i rapinatori della gioielleria Piussi di Tarvisio
Smantellati dai Carabinieri del Comando provinciale di Venezia un sodalizio dedito al sequestro di persona e alle rapine, con l’utilizzo di armi corte, ai danni di gioiellieri del Nord Italia.
Nel corso della notte hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di due persone di origine campana, facenti parte di un gruppo criminale di “trasfertisti”, oggetto di precedenti ordinanze di custodia cautelare eseguite sempre dai Carabinieri di Venezia e sempre i i medesimi reati.
Il modus operandi del gruppo, caratterizzato da particolare efferatezza nella fase esecutiva con aggressione e sequestro delle vittime, prevedeva l’effettuazione di sopralluoghi, individuazione di gioiellerie prive di sistemi di videosorveglianza, assalto alle stesse nel caso in cui i proprietari/addetti alla vendita fossero anziani, vista la minore capacità di difesa
In particolare i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia, sviluppando gli elementi raccolti in relazione ad una rapina avvenuta a Strà il 3 gennaio 2015 – i cui autori furono subito individuati ed arrestati – sono riusciti in collaborazione con i Carabinieri di Napoli e Udine, oltre ai colleghi del Ris di Parma, a trovare gli elementi indiziari per attribuire loro le responsabilità pure di altre due episodi delittuosi:
- il primo avvenuto il 26 dicembre 2010 alla gioielleria “Oro&Logi” di Udine
- il secondo avvenuto l’8 marzo 2012 alla gioielleria “Piussi” di Tarvisio
Sostanzialmente le persone arrestate oggi – su richiesta della Procura di Udine – si aggiungono alle quattro arrestate ad inizio marzo 2015 tra Bergamo e Milano per la rapina di Strà.
Si tratta di Nunzio Carraturo, classe 1947 di Napoli, e Vincenzo Cocchia, classe 1955, di Pozzuoli (Na).
LA RAPINA DI TARVISIO
Erano le 12.30 dell’8 marzo 2012 quando due malviventi entrarono nel negozio di tarvisiano di gioielli , sito nella centralissima via Vittorio Veneto, immobilizzando e malmenando il 72enne titolare Eugenio Piussi, poi finito in stato di choc al Pronto soccorso dell’ospedale di Tolmezzo.
I due rapinatori raccolsero i preziosi in oro e brillanti, collezioni di gioielli custodite in cassaforte, dietro il bancone e nelle vetrine per un bottina di diverse decine di migliaia di euro. Quindi si dettero alla fuga.