“Troppi contenitori in Montagna”. E la Serracchiani sbotta
di DAVID ZANIRATO
“Esco Montagna, Boschi Carnici, LegnoServizi, Friulmont…Ditemi a che c…o servono”. Si proprio così, intuibili le lettere mancanti. E’ sbottata venerdì sera Debora Serracchiani, ospite a Tolmezzo dell’assemblea di fine anno della delegazione Alto Friuli di Confindustria Udine. La presidente della Regione, ad un certo punto del suo intervento che ha seguito quelli del capodelegazione Vittorio Di Marco e del presidente provinciale di Confindustria Matteo Tonon, si è lasciata andare, chiedendo poi scusa del termine utilizzato (aveva di fronte pure l’Arciprete di Tolmezzo, Monsignor Angelo Zanello) ma ha voluto comunque ribadire ai vari amministratori, imprenditori e rappresentanti di categoria che “non è più tempo di creare contenitori, è giunto il momento di smontare rendite di posizione e definire una volta per tutte le vocazioni del territorio per raggiungere degli obiettivi. Le risorse ci sono, le cornici normative anche, non ci sono più alibi, occorre rivedere l’esistente perché le sfide di oggi richiedono il riadattamento dell’intero sistema”.
Serracchiani è quindi voluta tornare anche sulla vicenda Coopca: “Rappresenta la fotografia plastica di come la crisi sia deflagrata sul territorio, e di come una classe politica e imprenditoriale si sia dimostrata inadeguata. Occorre dunque correre ai ripari. Proprio per questo abbiamo attivato un tavolo generale tra categorie e sindacati, in maniera tale da riuscire a ricollocare buona parte dei 250 esuberi che presumibilmente la liquidazione della cooperativa genererà alla fine di tutte le procedure. A loro daremo una risposta di sistema, andando a compiere colloqui individuali e percorsi di ricollocamento”.
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L’INTERVISTA CHE TRATTA ANCHE LA QUESTIONE DELLE UTI E DEI SINDACI “DIFFIDANTI”
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A replicare alla Governatrice Ermes De Crignis di LegnoServizi, il quale ha difeso l’operatività dell’ente da lui presieduto: “Siamo una cooperativa formata soprattutto da privati operatori del settore, abbiamo generato affari per 600 mila euro, non costiamo un euro alle casse pubbliche, diamo lavoro a trenta persone. Condivido la necessità di razionalizzazioni – ha specificato – ma non è possibile sparare sempre nel mucchio”.
L’assemblea “degli sfoghi” ha fatto registrare sul finale pure il botta e risposta tra lo stesso parroco di Tolmezzo, Don Zanello, intervenuto per richiamare i sindaci a fare squadra, a non litigare per le poltrone e a non rincorrere interessi di parte, e il primo cittadino di Treppo Carnico, Luigi Cortolezzis, che in tutta risposta, appellandolo “imprenditore di anime”, l’ha invitato ad occuparsi “dei dissidi interni alla chiesa locale e delle tensioni con i parroci di frontiera prima di insegnare ai sindaci cosa fare”.
Tornando invece all’oggetto della serata, gli industriali, per Vittorio Di Marco, capo delegazione di Tolmezzo, i settori più rappresentativi sono il cartario e il manifatturiero ma l’attenzione della delegazione guarda al potenziamento di comparti legati alle specificità del territorio: dal bosco -legno, alla pietra ornamentale, all’agroalimentare, fino al comparto dell’energia, dell’edilizia e della formazione tecnico professionale per rivitalizzare l’economia dell’area montana. Il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon ha fornito, invece, una panoramica dell’andamento e sulle prospettive dell’economia: “Vediamo una positiva risalita su alcune componenti dell’economia dopo un settennio di crisi segnato da un indice negativo per la produzione industriale”, ha chiarito. Sulla legge di stabilità 2016 ha poi espresso parere positivo: “Apprezziamo – ha specificato – la norma che ridefinisce l’operatività del consorzio Ziu e apre il percorso di aggregazione lungo la direttrice verticale che comprende le zone industriali dell’Alto Friuli, Friuli Centrale e Aussa Corno, rafforzando l’asse infrastrutturale intermodale Nord-Sud a servizio delle imprese del territorio”. Per quanto riguarda le aspettative future, nell’area montana, sempre secondo Tonon, “immaginiamo il territorio della montagna, che ha sofferto più di tutti in questi anni, tra i protagonisti del percorso virtuoso di rilancio della nostra economia regionale”.
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