Arta Terme, l’opposizione abbandona l’aula per protesta
“Questa non è democrazia. In un comune con poco più di 2200 abitanti, stiamo vivendo un bruttissimo momento di inciviltà, dove chi è al potere pensa di poter fare ciò che vuole, con prepotenza e arroganza”. Questo il pensiero del capogruppo di minoranza Stefano De Colle all’uscita dal Consiglio comunale di Arta Terme del 14 dicembre scorso.
Tra i numerosi punti all’OdG rientravano infatti ben tre interrogazioni (rispettivamente su: ruolo del Comune come co-organizzatore del concorso ippico estivo; affido comprensorio malghivo Valmedan-Cucco; Terme di Arta) e una proposta di deliberazione di riduzione di un assessore entro la data di avvio delle UTI.
“Ebbene – prosegue De Colle – all’interrogazione più importante, quella sulla continuità di gestione delle Terme di Arta, di fatto non è stata data risposta sui singoli quesiti posti; Sindaco e Giunta hanno comunicato che, pur trattandosi di indirizzo di carattere politico, la trattativa con la Regione è riservata, esplicitando che la responsabilità sull’esito della concertazione ricadrà interamente sulla Regione Friuli Venezia Giulia e giustificando in questo modo anche la dichiarata mancanza di documentazione formale intercorsa sul tema, tra Comune di Arta Terme e la Regione stessa”.
La minoranza, come già fatto a settembre con precedente interrogazione, ha ancora una volta stimolato la nascita di un tavolo unico di concertazione sulla problematica, sotto la regia del Comune di Arta Terme, atto a riunire tutti i portatori di interesse (Comune, Gestore, Comunità Montana, Rappresentante degli albergatori, Rappresentante degli affittacamere, Rappresentante di altre attività economiche, Rappresentante dei lavoratori e Regione FVG), ricevendo nuovamente una risposta negativa. “E pensare – continua De Colle – che Sindaco e Assessore competente non ci hanno nemmeno avvertito della lettera di recesso inviata a luglio dall’attuale gestore delle Terme di Arta. Un esempio lampante di ciò che non può assolutamente definirsi “politica partecipata”, ma piuttosto “politica autoritaria”, dato che in tre anni e mezzo, come testimoniano gli atti, il sindaco Peresson ha convocato un’unica volta l’assemblea dei capigruppo quale organo consultivo regolarmente previsto dal regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale”.
“Superficiale è risultata anche l’analisi della maggioranza di una variazione al PRGC proposta da privato, che, pur trovando la sostanziale condivisione della minoranza, grazie a un puntuale intervento del consigliere Faccin, ha visto la maggioranza ritirare il punto all’OdG per approfondimenti e integrazioni – ricorda ancora De Colle -. “Dulcis in fundo”, il rigetto avanzato dal neocapogruppo di maggioranza Duzzi di una proposta di deliberazione della minoranza. Tale proposta riguardava la riduzione di un assessore, come naturale conseguenza della corale volontà della Giunta termale di aderire alla UTI della Carnia, che prevede lo svolgimento in forma associata da parte della UTI di molte funzioni attualmente esercitate dal Comune. Proposta – mete in luce l’opposizione – che avrebbe permesso un risparmio per le casse comunali oscillante almeno tra 4.800,00 e 6.480,00 euro annui, e sarebbe stato un concreto esempio di sobrietà e di parsimonia nella gestione della cosa pubblica. Purtroppo il rigetto, appoggiato dall’intera maggioranza, non ha permesso nemmeno la discussione dell’argomento, con la motivazione che la scelta compete esclusivamente al Sindaco. Un ulteriore esempio di totale chiusura, attuato da una maggioranza dichiaratamente di centro sinistra, che di fatto dimostra l’assenza di volontà al confronto e un evidente attaccamento alla poltrona”. Decisione che ha spinto l’intero gruppo di minoranza ad abbandonare immediatamente l’aula in segno di protesta e di sensibilizzazione alla pluralità di pensiero.