Revelant (AR) sprona la Carnia: “Sulla Sanità batta un colpo”
“Altrochè conti in ordine, come afferma l’assessore Telesca, i conti continuano a lievitare incessantemente con un’incidenza sempre più pesante sul bilancio regionale viste le minori entrate rispetto ad alcuni anni fa”. E’ il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, il gemonese Roberto Revelant, ad intervenire commentando così i dati del conto consuntivo 2015 delle aziende sanitarie regionali.
“A fronte di questa continua crescita della spesa – ricorda Revelant – avevamo predisposto un ordine del giorno in sede di legge di stabilità perché venisse nominato all’interno della Direzione regionale competente in materia di salute un soggetto responsabile della spending review per il comparto sanitario che, in stretta e diretta collaborazione con i direttori amministrativi degli enti, o con personale da loro a questo scopo delegati, predisponesse un piano operativo di contenimento della spesa sanitaria specifico per ogni ente.
Una parte dei risparmi conseguiti a seguito dell’applicazione del piano dovevano essere riservati per incrementare le risorse disponibili per la contrattazione aziendale degli enti e una percentuale per investimenti tecnologici innovativi. Una normale procedura che le aziende private applicano quotidianamente, in particolare nei periodi di crisi che, per sopravvivere, hanno eliminato gli sprechi dai propri conti; è ormai una regola nel privato che il primo 10% risparmiato dai tagli non venga percepito né dagli operatori né dai beneficiari. In sanità, alla quale vengono destinati oltre 2 miliardi di euro ciò non avviene anzi, per cercare di far funzionare una riforma che fa acqua da tutte le parti, l’assessore Telesca annuncia un maxibonus da 45 milioni di euro per il prossimo triennio per stimolare i medici di famiglia ad adeguarsi alla riforma sanitaria”.
E Revelant, riguardo ai recenti risultati finanziari negativi dell’azienda n.3 Alto Friuli-Collinare-Medio aggiunge: “Senz’altro il primo dato che dovrebbe far riflettere è che in Alto Friuli il bilancio della sanità era negli ultimi anni sempre stato positivo e aveva generato utili, che poi venivano comunque destinati per rimpinguare i buchi di altre aziende. Ora emergono invece le criticità di un’Azienda sanitaria che comprende la montagna friulana arrivando fino al codroipese, una disomogeneità territoriale che porterà, ma lo sta già facendo, da una parte disservizi e dall’altra un aumento di costi”.
“E’ incredibile – continua Revelant – che a fronte di conti in rosso aumentino gli oneri per i dirigenti e diminuiscano quelli per il personale, che lamenta quotidianamente turni sfiancanti e un organico limitato. Nel frattempo rileviamo oramai che l’ospedale di Gemona non sarà più tale e anche Tolmezzo e San Daniele subiscono ridimensionamenti. Ma se il sindaco di San Daniele Menis lo ha capito subito, e l’astensione nella recente votazione per il PAL 2016 apre al gemonese perché diventi l’ospedale di riferimento, Tolmezzo abbraccia la Serracchiani fino in fondo, ma tra qualche anno perderà i numeri fondamentali per la propria sopravvivenza e allora sarà troppo tardi, perché l’attuale presidente non ci sarà più, e rimarrà solo cenere”.
“La Carnia – conclude Revelant – ma direi la montagna friulana più in generale, interessata da un inarrestabile decadimento che dura oramai da decenni, batta un colpo, si rialzi con l’orgoglio e la qualità della propria gente che la contraddistingue aprendo una nuova fase di coinvolgimento e concertazione fra i territori, allargando le collaborazioni invece di chiudersi in se stessa, e riprogrammi il proprio futuro”.