Ampezzo e Somplago rimangono ad Edipower, tutto il resto a SEL-Alperia
Dopo il comunicato del 26 ottobre scorso, A2A ha reso noto che lunedì 28 dicembre è stato stipulato l’atto di scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A.
Per effetto dell’operazione, viene assegnato a Cellina Energy S.r.l., società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina – SEL S.p.A. (“SEL”), il compendio costituito dal complesso di impianti idroelettrici di titolarità di Edipower costituenti il cd. “Nucleo di Udine”, fatta eccezione per gli impianti idroelettrici di Ampezzo e Somplago e le opere ad essi inerenti, insieme ai rapporti giuridici attivi e passivi ad essi funzionali e cassa per complessivi 38,5 milioni di euro, previa acquisizione da parte di SEL, titolare di una partecipazione in Edipower pari all’8,54% del capitale sociale, delle restanti partecipazioni detenute in Edipower dai Soci Finanziari Banca Popolare di Milano S.c.a.r.l., Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A., pari all’11,96% del capitale sociale di Edipower.
La scissione avrà efficacia il 1° gennaio 2016; è previsto un meccanismo di aggiustamento in relazione alla situazione patrimoniale del compendio scisso al 31 dicembre 2015. Per effetto dell’operazione A2A deterrà il 100% del Capitale Sociale di Edipower. “L’operazione è coerente con gli obiettivi del Piano Industriale nell’ambito della generazione termoelettrica, che prevedono semplificazione dell’azionariato, snellimento e riduzione dei costi operativi e opportunità di consolidamento”.
GLI IMPIANTI VENDUTI
In mano a Cellina Energy, e quindi a Sel, e quindi nell’immediato futuro ad Alperia (questo il nome della nuova società energetica altoatesina risultante dalla fusione tra SEL e AEW, avvenuta il 21 dicembre scorso), finiranno gli impianti di:
- bacino di Barcis, San Leonardo, San Foca, Cordenons, Villa Rinaldi, Ponte Giulio collegati alla rete ad alta tensione (Asta del Tagliamento e Asta del Cellina
- diciotto mini-idro (ad acqua fluente), collegati alla rete a media tensione e sparsi sul territorio nelle province di Udine, Gorizia e Pordenone. Di questi 3 sono dislocati in Carnia (Luincis, Arta Terme e della Tramba), 2 nel Gemonese (Taboga e Campolessi), 2 nel Collinare (Cisterna di Coseano e Rodeano di Rive d’Arcano).
Rimane ora da capire se effettivamente la proprietà di queste centraline verrà mantenuta dagli altoatesini oppure se, come avevano messo in guardia i Comitati nei mesi scorsi, serviranno da merce di scambio per altre operazioni di risiko finanziario con i francesi di EDF.