La prima nevicata del 2016 in Friuli? Forse già il 2 gennaio
Per la prima in questi ultimi giorni di fine 2015 i previsori dell’Osmer Arpa FVG citano la parola “nevicate” sui nostri monti. Queste le ultime indicazioni per i prossimi giorni:
SITUAZIONE GENERALE
Un promontorio anticiclonico interessa la regione con aria secca a tutte le quote;sabato arriverà un moderato e veloce fronte atlantico, seguito da un flusso di correnti nordoccidentaliin quota,di Bora al suolo.
VENERDI’ 1 GENNAIO 2016
Su tutta la regione avremo cielo in prevalenza poco nuvoloso. Gelate notturne nelle valli e in pianura.
SABATO 2 GENNAIO 2016
Al mattino cielo variabile,dal pomeriggio nuvoloso o coperto con possibili piogge sparse,in genere deboli, localmente moderate su costa e zone orientali. Deboli nevicate sui monti oltre i 300 m circa.Verso sera riprenderà a soffiare Bora moderata sulla costa. La previsione è ancora incerta.
DOMENICA 3 GENNAIO 2016
Domenica avremo di primo mattino residue deboli precipitazioni, in giornata variabilità con Bora sostenuta sulla costa, moderata in pianura.
L’ANALISI SULLO STATO DI SICCITA’ IN FVG
Il 2015 è stato un anno eccezionale per la scarsa piovosità in Friuli Venezia Giulia ma non il più siccitoso nell’arco di un secolo. Le poche precipitazioni lo collocano, comunque, fra i 10 anni in cui si è maggiormente sentita la carenza di piogge. Questa è l’immagine del 2015 che emerge dalle statistiche dei dati pluviometrici e delle falde freatiche, forniti dal servizio Disciplina Servizio idrico integrato, Gestione risorse idriche, Tutela acque da inquinamento della Regione.
Il quadro tracciato è influenzato dalle stazioni in cui sono stati rilevati i dati: in montagna si è sentita meno la siccità nei mesi primaverili ed estivi e non ha raggiunto livelli da record nella Bassa Pianura, grazie alle piogge intense e abbondanti dei mesi di agosto, settembre e ottobre.
Complessivamente, però, resta un anno eccezionale per la scarsa piovosità, come sono stati il 2003, il 1943 e il 1945. E se si prendono a riferimento i dati sulle precipitazioni relativi a tre stazioni di misura, quelle di Forni di Sopra, Udine e San Giorgio di Nogaro, si comprende meglio come il territorio sia disomogeneo sul fronte pluviale tanto che, nella classifica degli anni maggiormente siccitosi, il 2015 è al settimo posto nei rilevamenti di Forni di Sopra, al quarto in quelli di Udine fino a raggiungere il quindicesimo per San Giorgio di Nogaro.
Da segnalare, comunque, che la mancanza di pioggia a Udine (872 millimetri), quest’anno, è stata straordinaria: in circa 100 anni è accaduto solo otto volte di scendere sotto i 1.000 millimetri. Nello specifico, guardando la stazione di Udine, dal 1910 a oggi i livelli record sono stati toccati nel 1921 con 571 millimetri, nel 2003 con 824,9 e, ancora prima, nel 1945, con 787,4 millimetri.
Dati che si discostano di poco, nel medesimo periodo, da quelli rilevati dalla postazione di San Giorgio di Nogaro: 547,3 nel 1945, 680 nel 1921 e 703,2 nel 2003.
La situazione che emerge dalle statistiche sulle precipitazioni è confermata dai dati sulle falde. Il livello della falda nel pozzo di monitoraggio a Lestizza (una delle sei stazioni di osservazione in tempo reale della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia) si attesta sotto i 14 metri e 25 centimetri di profondità e rappresenta un valore di circa 2 metri sopra il minimo storico, toccato nel 2003.
In questa zona, nella media pianura immediatamente a monte della fascia delle risorgive, come spiegano gli esperti, la falda scende di circa 1 metro al mese e il perdurare della mancanza di precipitazioni, nei prossimi due mesi, potrebbe farne abbassare ancora il livello.
La situazione è ancora sotto controllo e le auspicate precipitazioni nevose e piovose potrebbero certamente migliorarla e invertire il trend negativo dell’anno che volge al termine.